Italiaracing.net Magazine - page 68

Guido Rancati
“Siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia
siamo noi”. Gillo D’Amore chiama il quartie-
re generale della squadra e informa che lui e
Umberto Scandola si sono lasciati dietro le
spalle anche il terzo passaggio da Trivio e
parte il coro. Cantano tutti,molti congli occhi
lucidi. “E’ finita, finalmente”, mormora Ric-
cardo Scandola. Poi ripete che una giornata
così lunga non l’aveva mai vissuta: “L’im-
pressione – ripete – è che le ore fossero com-
poste da centoventi minuti…”. Non è l’unico
ad avere avuto la sensazione che, mentre la
Fabia con il numero 1 appiccicato viaggiava
senza problemi sull’asfalto friulano, il tempo
non passasse proprio mai. E’ sempre così,
quando l’obiettivo inseguitodamesi, daanni,
è lì davanti e nessun avversario è più in grado
di rappresentare un problema.
“E’ fatta”, dice il gran protagonista del terzul-
timoattodella stagione tricoloreappenaarri-
va per l’ultima volta al parco assistenza di
Cividale. In effetti, prima che cali il sipario
deve ancora macinare la manciata di chilo-
metri che lo separano dalla pedana piazzata
in centro, in piazza Duomo, ma neppure lui
ormai se la sente di ricordare che le gare fini-
scono davanti alla bandiera a scacchi. Gli
indicano il collage con il quale i suoi mecca-
nici hannomodificato la scritta sul mega-van
della squadra da Campionato Italiano Rally
2013 a Campioni Italiani Rally 2013 e sorri-
de.Ma ancoranon riesce a realizzare inpieno
che il titolo è suo a tutti gli effetti. “Per farlo
mi ci vorràunpo’”, ammette davanti amicro-
foni e taccuini. Poi racconta le sensazioni
provate nel corso di una gara che a lui, troppo
presto senza rivali, è sembrata davvero inter-
minabile: “Quella che dal di fuori può anche
sembrare una situazione invidiabile, dal di
dentro è terribile. La certezza di poter solo
perdere mi ha complicato tremendamente la
vita e continuavo a chiedermi quale fosse il
passo migliore da tenere, quali le traiettorie
da seguire per evitare ogni rischio. Non vole-
vo tagliareper non rischiaredi romperequal-
cosa, ma non facendolo dovevo mettere le
ruote sullo sporco portato in carreggiata. E
ad andare troppo adagio c’era il rischio di
perdere la concentrazione e commettere un
qualche errore imperdonabile… Non solo: a
tenermi sulla corda c’era anche ogni rumore,
quelli reali e quelli che sentivo solo io”.
Gara strana, questa che ha chiuso la partita
tricolore. Gara ad eliminazione, conAlessan-
dro Perico troppo precipitoso nel consegnare
la tabella dopo aver squarciato un pneuma-
tico nel primo tratto cronometrato e con
Giandomenico Basso fuori nel quarto dopo
aver stropicciato la Peugeot 207 con la quale
aveva vinto le prime tre prove e con la quale
era ovviamente in testa con quindici secondi
e due sul veronese e quarantatre e tre su Ste-
fanoAlbertini al quale non è bastato adottare
unpasso cautoper vedere il traguardo. Epor-
tare alla Peugeot punti pesantissimi nell’ot-
ticadel campionatocostruttori. Prima rallen-
tato dalla rottura di un semiasse, il valsabbi-
no è stato messo in ginocchio dall’alternato-
re. Fuori questo, quelloequell’altro, a seguire
– ovviamente a debita distanza – Scandola è
stato l’ottimo Andrea Nucita e, per un po’,
pure Simone Campedelli. Poi il cesenate è
stato coinvolto nell’ecatombe di gomme che
ha colorato di giallo il pomeriggio friulano e
sul gradinobassodel podio ci si è trovatoAlex
Vittalini. Più o omeno per grazia ricevuta. Di
certo anche per i capricci elettronici che, nel-
la terza e nella quarta prova, erano costati
una mezza vita a Paolo Andreucci.
68
ITALIANO RALLY
FRIULI
1...,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67 69,70,71,72,73,74,75,76
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