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Antonio Caruccio
Domenica prossima a Hockenheim, Felix
Rosenqvist avrà l’ultima possibilità per ten-
tare di strappare a Raffaele Marciello la pri-
ma posizione finale in classifica. 21 anni, sve-
dese di Varnamo, punta del team Mucke, dal
2010 corre in F.3, dapprima nella serie tede-
sca, poi nell’europeo. Una curiosità: nel
2008, Rosenqvist disputò proprio con Pre-
ma, sua principale rivale da un paio di sta-
gioni, la sola prova della F.Renault Italia sul
circuito di Spa, senza lasciare particolari
ricordi. In quel periodo era protagonista nel-
la F.Renault asiatica.
Sei partito con l’intento di fermare il
dominio Prema nella categoria?
“Sì, è il mio terzo anno nel campionato e so
quali sono le mie potenzialità. Non avrei nem-
meno corso se non mi fossi aspettato di poter
lottare al vertice. L’obiettivo era quindi quello
di vincere. All’inizio non eravamo velocissimi,
ma dopo Monza, che è stato un weekend dav-
vero difficile perme, abbiamo vissuto degli alti
e bassi, poi siamo stati decisamente più com-
petitivi nel finale”.
Sei sempre rimasto fedele al teamMuc-
ke…
“Ci conosciamo da molto tempo e non vedo
altri modi di lavorare se non quello di questo
team. Penso che c’è un buon feeling tra di noi
ed anche se a volte ci sono delle difficoltà nelle
prove, per le qualifiche trovano sempre il
modo di migliorare la situazione. Ritengo che
sia un grande team”.
Wehrlein doveva essere il tuo compa-
gno di squadra ed era pronosticato
come favorito ad inizio anno, l’avversa-
rio principale di Marciello. Pensi che il
suo inatteso passaggio al DTM a inizio
campionato ti abbia qualche modo
favorito?
“No, sarebbe statomeglio avere unpilota com-
petitivo come lui nel team, è un bravo ragazzo
ed eravamo compagni già lo scorso anno. E’
un pilota veloce, che ti spinge a dare il massi-
mo. Dove magari mi mancava un decimo in
curva, mi confrontavo con lui e trovavamo una
soluzione. Sarebbe anche stato più facile lot-
tare contro Marciello se ci fosse stato Pascal,
avremmo potuto contrastare meglio la Pre-
ma”.
Red Bull Ring e Zandvoort sono stati
due weekend perfetti per te. Pensi che
questo ti metta in una condizione di
superiorità nei confronti di Marciello
per l’atto finale?
“Anche lui ha avuto dei weekend molto posi-
tivi, credo che ci siano situazioni alterne in cui
le cose reciprocamente vanno molto bene o
moltomale. Non credo che questo faccia la dif-
ferenza sotto l’aspetto piscologico”.
Quali sono i pregi di Marciello?
“Non ho corso molto con lui, quindi non lo
conosco bene. Di certo devo ammettere che
quando lotti con Raffaele, è un pilota pulito,
non fa cose stupide e rispetta gli avversari. È
velocissimo in ogni condizione, con l’asciutto
o col bagnato”.
I suoi punti deboli invece?
“Alcune volte, come al Red Bull Ring, è sem-
brato essere più lento dei suoi compagni, e ha
collezionato qualche zero, come ho fatto anche
io del resto”.
Tuoi pregi invece?
“Sono veloce in qualifica, riesco a mettere la
macchina la maggior parte delle volte in top-
3. Ho una buona partenza e riesco a gestire
bene anche il primo giro. Sono queste le qua-
lità che servono per essere un buon pilota in
F.3”.
Che rapporto c’è tra te e Marciello?
“Abbiamo un buon feeling, non siamo amici,
ma ci sentiamo ogni tanto su Facebook”.
Quale pensi sia stato il miglior momen-
to dell’anno?
“Sicuramente le triplette che ho messo a
segno, ma anche Silverstone è stato un buon
weekend per me, non eravamo i più veloci ma
sono stato capace di vincere e andare sul
podio, nonostante le difficili condizioni, anche
atmosferiche”.
Ed il peggiore invece?
“Monza sicuramente. Ho sbagliato le qualifi-
che e non è stata una trasferta da ricordare”.
Chi tra i tuoi avversari ti ha maggior-
mente impressionato?
“(Dopo una lunga pausa, ndr) Daniil Kvyat e
Jordan King. Sono stati molto bravi, sono al
primo anno in F.3, ed uno ha vinto il titolo nel-
la serie britannica e l’altro invece ha raccolto
pole e vittorie sin dal suo arrivo”.
Cosa fai nella tua vita oltre correre?
“Lavoro nella compagnia di mio padre, che
costruisce chiodi”.
Come viene vissuto il mondo del motor-
sport in Svezia? Hai molto seguito?
“Mi segue un buon numero di persone. È bello
perché il motorsport non è uno degli sport più
diffusi da noi. Lo era negli anni ’70 ma dopo
lamorte di Ronnie Peterson l’interesse è anda-
to scemando, ma sono contento di poter con-
tribuire ora a farlo tornare in prima pagina”.
Che progetti hai per il futuro?
“Non ne ho idea al momento. Sto lavorando
per cercare un posto in DTM, sarebbe interes-
sante, ma bisogna prima pensare al campio-
nato e vedere come andrà a finire, anche se
non penso farebbe molto la differenza”.