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FORMULA 1
GP USA
Massimo Costa
Deve avere un gran carattere, una coraz-
za d’acciaio Sergio Perez. Affrontare i tre
giorni del Gran Premio di Austin sapen-
do di essere appena stato licenziato ina-
spettatamente da uno dei team più
famosi del mondo, la McLaren, dopo
una sola stagione, abbatterebbe chiun-
que. E difatti il volto di Perez era perma-
nentemente teso, triste. Anche perché
occorreva trovare rapidamente una
sistemazione per il 2014. Eppure il mes-
sicano, supportato con grande passione
da una folta schiera di connazionali che
non hanno mancato di fare sentire il
loro astio nei confronti del team inglese,
ha psicologicamente reagito da campio-
ne vivendo un fine settimana di buon
livello. E oscurando Jenson Button, il
suo compagno di squadra. Che Martin
Whitmarsh abbia sbagliato il nome del
pilota al quale consegnare la lettera di
licenziamento? Perez ha firmato il setti-
mo tempo in qualifica, entrando nel Q3
per la terza volta consecutiva mentre
Button è rimasto escluso, incapace di far
lavorare al meglio gli pneumatici. In
gara, il pilota supportato dalla Telmex
ha tenuto costantemente un buon passo
chiudendo settimo dopo aver vissuto
vari duelli mentre Button ha recuperato
fino al decimo posto. Insomma, un
atteggiamento quello di Perez non pro-
prio da pilota da scaricare, ma ormai il
dado è tratto e come spieghiamo in altra
parte del magazine ha sicuramente
pagato il modo sfrontato col quale si
atteggia in alcune circostanze e il fatto
di non avere comunque strabiliato
rispetto a Button. Pur con la scusante di
una MP4/28 nata male, Perez infatti
non ha mai estratto dal cilindro quel
qualcosa in più che in McLaren eviden-
temente si aspettavano.
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