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MarcoCortesi
La Lotus sta permarcare i suoi primi punti
inFormula 1, o almeno questo è quello che
sostiene la scuderia di Enstone. Dopo aver
lottato inmaniera tutt’altro che onorevole a
fondogrupponelleprime tre garedelMon-
dialeF.1, ildirettoretecnicoNickChestersiè
sbilanciando attribuendo tutta la colpa dei
problemi avuti al propulsore e giurando di
poter cambiare le carte in tavola a brevissi-
mo. “LaE22ha uno potenziale enorme che
stiamo scoprendogradualmente -hadetto -
anche se non siamo stati sufficientemente
velociinBahrain,noncimancamoltoperlot-
tareadogni garaperunpiazzamentoapun-
ti. Anzi, se non ci fosse stata la safety-car,
Pastor avrebbe potuto lottare per il primo
punto. Il passo in qualifica non è ancora al
livello di quello in gara, che è all’incirca di
mezzo secondo più lento rispetto a team
come Williams e McLaren, ma a Sepang
abbiamomiglioratoulteriormente”.
Certo,chiunquepotrebbediscutereche,dato
chenon siamonel 2002 e i punti li prendo-
no i primi dieci, anche riuscire innell’obiet-
tivo sarebbe una sconfitta rispetto sia alle
intenzioni della vigilia, sia ai risultati delle
ultimedueannate.Però, inLotussièconvin-
ti di aver “imbroccato” la macchina, così
diversa rispetto alle rivali. “I problemi sono
stati tutti con la power unit finora. Ciò vuol
direchebisognadaredelleprioritàaicompo-
nentidaprovare,edabbiamodovutoadatta-
reilnostroprogrammaancheperlaCina.Ora
vogliamo solo metterci i guai alle spalle.
Abbiamomoltoda impararesullanostravet-
tura rispetto agli altri team ed impariamo
cosenuoveogni voltacheusciamodai box”.
Saràsufficiente losforzocompiutodal grup-
podiGeraldLopez?Laquestionetroveràuna
rispostaanchenellavelocitàconcui lescude-
rierivalipiù incrisi, come laSauber,potran-
no reagire all’inizio di stagione difficile.
“Ancheacausadell’immaturitàdellamacchi-
nanonsiamostati ingradodivalutare laper-
formancecomevolevamo.Leprincipali aree
damiglioraresono i freni, l’aerodinamicaed
ilmotore”. Tre aree enormi e ricche di insi-
die. Per quanto riguarda l’aerodinamica, a
Shanghai arriveranno nuove componenti,
mentresiattenderàcomesempre la“magia”
di Renault coi V6 turbo. Il superlavoro del
team sull’elettronicae sui freni dovrà conta-
reanchesull’apportodeipiloti, chiamati alla
difficilissima impresadi fare ladifferenza in
condizioni tutt’altroche ideali.
