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IL PERSONAGGIO
ROBERT KUBICA
Consolo settegaredelMondialedisputatenel
2013 e con tutti gli occhi puntati addosso,
Robert Kubica si è trovato quest'anno ad
affrontare una stagione completa nella mas-
sima serie di corse su strada. Lo ha fatto alla
sua maniera, ponendosi obiettivi ben precisi,
ma che inevitabilmente lo hanno portato
spesso e volentieri all'errore. In questa inter-
vista rilasciata aWrc.Com il campione polac-
co esamina lucidamente questi primi mesi di
gare e in maniera molto intelligente ammet-
te di aver fatto un passo indietro per poter
progredire ancora.
«Quello che voglio prima di tutto ricordare è
che io arrivo dalla categoria regina dei circui-
ti dove ero protagonista. Competitivo come lo
sono stato in tutte le altre categorie in cui ho
corso. E quindi disputare dei rally solo per
essere al traguardo non è divertente per me,
non mi piace affatto».
Ragazzo molto intelligente, Robert
comunque è capace di analizzare molto
bene la situazione in cui si è venuto a tro-
vare in questo primo anno di WRC, soprat-
tutto tenendo anche contro delle proble-
matiche inerenti la stesura delle note.
«Quello che trovo davvero difficile è far capi-
re alle persone che certi errori possonodipen-
dere dall'obiettivo iniziale che ci si è posti. Se
qualcuno gareggia per puro piacere persona-
le o per andare a spasso ok, ma questo non è
ilmio caso. Io voglio puntare al livello più alto
possibile, e viaggiare a due secondi al chilo-
metro dai migliori nonmi porterebbe da nes-
sunaparte. Data lamia esperienza limitataho
cercato soprattutto di migliorare nella veloci-
tà e nella stesura delle note. Ma forse l'ho fat-
to troppo presto, quindi ora cercherò mag-
giormente di concentrarmi su certi errori da
non ripetere. Devo capire che per il momen-
to è più importante e produttivo guidare più
lentamente, cambiando anche il modo di det-
tare le note".
All'esordio nel WRC al Rally di Portogallo del
2013, Kubica si è trovato a dover affrontare la
differenza tra l'attuale Fiesta WRC e la DS3
RRC dell'anno scorso, ma quello che sembra
aver influito di più è la differenza tra asfalto e
sterrato.
«Io scrivo note utilizzando il raggio di sterza-
ta. Ho sviluppato il mio sistema su asfalto e
devo dire che funziona bene perché sulle stra-
de catramateho sempreavutounbuonritmo,
anche suprove speciali del tuttonuove. Il pro-
blema arriva sulla terra a cominciare dalle
vibrazioni e dai dislivelli. In un rally, in parti-
colare sulla terra, il fatto di essere in salita o
indiscesa ha effetti diversi particolarmente in
frenata. E durante le ricognizioni ci sono un
sacco di cose nuove che tendo a trascurare….
Situazioni che parrebbe semplice ricordare,
ma che sono difficili damettere a fuoco quan-
do si deve rimanere dodici ore in macchina
consoloventiminuti di pausa.Ma la cosabuf-
fa è che il novanta per cento dei miei errori li
ho commessi in curve lente. E questo il mio
grosso problema, perché per oltre vent'anni
sono stato abituato a guidare monoposto
molto veloci, e invece sulla terra la guida è
molto lenta per il mio stile. Quando arrivo in
una curva da affrontare a bassa velocità cer-
co di evitare di controsterzare, perché dicono
sia una perdita di tempo. Ma sulla terra è
necessario avere più spazio ed è proprio su
questo che debbo concentrarmi. Io guido
Quando arrivo in una curva
da affrontare a bassa velocità cerco di evitare
di controsterzare, perché dicono sia una perdita
di tempo. Ma sulla terra è necessario avere
più spazio ed è proprio su questo che debbo
concentrarmi. Io guido troppo pulito e arrivo
in queste curve senza nessun margine d'errore
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