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24 ORE LE MANS
ANTEPRIMA
Massimo Costa
Ci fu un periodo, verso la fine del secolo scorso, che a Le
Mans scesero in pista nella classe regina Audi, BMW, Mer-
cedes, Nissan, Porsche e Toyota. Tutti insieme appassiona-
tamente. Fu un breve, ma intenso, momento. Perché poi,
velocemente, vi fu una sorta di fuga generale e a reggere il
moccolo rimasero Audi e Bentley, dello stesso Gruppo auto-
mobilistico. Ci sono stati anni bui enoiosi, con la sola instan-
cabile Audi a timbrare il cartellino e a dominare. Bella for-
za, vince contro nessuno si diceva. Ma il rischio di una scon-
fitta, in una gara di 24 Ore è sempre dietro ogni curva. Infi-
nite le incognite che si possono abbattere su una squadra,
un costruttore. E merito all’Audi che almeno ha accettato
con costanza e metodicità la sfida, anche contro se stessa,
creando un minimo di interesse anche quando non se ne
sarebbe sentito il bisogno. Poi, a muovere le acque è arriva-
ta la Peugeot, ma anch’essa sul più bello ha fatto un dietro-
front che ha freddato ACO e FIA. A salvare baracca e burat-
tini ci ha allora pensato la Toyota che ha preso il posto dei
francesi.Dapprima timida, poi semprepiùminacciosa, velo-
ce, vogliosa di mettere l’Audi in riga oggi la Toyota si pre-
senta come la favorita per l’edizione 2014. Ed ora, con la
Porsche, finalmente la classe LMP1 “attizza” come ai vecchi
tempi e già pensando al 2015 ci si emoziona ancora di più
per il già annunciato ingresso della Nissan. Sempre in atte-
sadellaFerrari che, comeha rilevato Italiaracing, almomen-
to sta facendo girare al banco un motore ibrido e vi sarebbe
anche un progetto vettura LMP1 già avviato. E’ una sfida
anche tecnologica, anzi, centrata sulle nuove tecnologie,
quella che oppone Audi, Porsche e Toyota. Con differenti
filosofie, come spieghiamo nelle pagine seguenti. Un con-
centrato di ingegneria da far rizzare i capelli per quanto i
sistemi sono complicati, niente da invidiare a quanto si vede
in F.1. Vincere a Le Mans vale una stagione intera, un cam-
pionato. Dal punto di vista del marketing non ha eguali, ci
si può campare per almeno successivi 11 mesi con paginoni
sui giornali, spot pubblicitari televisivi e quant’altro.
Ma non ci sarà soltanto la LMP1 a tenere desta l’attenzione.
La classe LMP2 presenta una bella varietà di squadre priva-
te che hanno lavorato sodo per arrivare a questo appunta-
mento con la giusta competitività e mentalità. Poi, c’è l’eter-
no confronto nella categoria Gran Turismo tra Ferrari e il
resto del mondo, che si può identificare con i marchi di Por-
sche, Corvette, AstonMartin. Le vettureGTrappresenteran-
no un costante pericolo per le velocissime LMP1. Recente-
mente abbiamo assistito a terribili incidenti, per fortuna
senza conseguenze per i piloti, motivati proprio da incom-
prensioni, tra chi deve guardare gli specchietti in continua-
zione e chi pensa che tutti si debbano spostare al proprio
passaggio.
Gli itailani sono quindici. Marco Bonanomi è la nostra pun-
ta in LMP1 con Audi mentre con Rebellion abbiamo Andrea
Belicchi, senza troppe speranze di ben figurare. In LMP2 il
solo Maurizio Mediani tenta l’avventura con il team russo
SMP mentre corposa è il gruppo tricolore in GT. Giancarlo
Fisichella e Gianmaria Bruni (con Toni Vilander in AF Cor-
se) possono puntare alla vittoria finale così come Federico
Leo nel team inglese RAM e Davide Rigon, in AF Corse. Il
tutto nella GT Pro. Nella GT Am invece, più ricco il piatto
con nomi importanti come Andrea Bertolini che tenterà il
colpo grosso.
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