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WORLD RALLYCROSS
FRANCIACORTA
Guido Rancati
Senza parole. Petter Solberg archivia la manche ita-
liana del mondiale rallycross con un terzo posto che
lo mette al riparo da ogni eventuale sorpresa e fa
sapere di non riuscire a trovare le parole capaci di
esprimere quello che sta provando. Arginare la com-
mozione lo impegna parecchio, forse più ancora di
quanto non lo avessero impegnato gli avversari sul
tracciato franciacortino. Il suo non è stato un fine set-
timana semplice. Solo nono alla fine della prima serie
di batterie per un problema al motore della DS3, per
garantirsi l'accesso alla semifinale ha dovuto darsi da
fare come poche altre volte. E la finale, affrontata
partendo dalla seconda fila accanto ad Andreas Bak-
kerund, alle spalle di Timmy Hansen e Timur Timer-
zyanov non è stata una passeggiata. Costretto ad
arrancare con una sospensione posteriore danneg-
giata, gli ultimi tre giri devono essergli parsi intermi-
nabili. “Sono stato fortunato”, ammette a cose fatte.
Prima di abbracciare uno dei suoi che, pronto, gli
ricorda che anche la fortuna fa parte del bagaglio di
un campione. “Questo è un momento indimentica-
bile”, sussurra mentre alza le braccia al cielo. Già, lo
è: i punti rastrellati nell'ultima sfida sui mille e tre-
centonovanta metri di un circuito piuttosto ben dise-
gnato gli consegnano il titolo iridato con due gare
d'anticipo.
Undici anni dopo aver vinto il mondiale rally, Holly-
wood è di nuovo campione del mondo. E' il primo
nella storia delle corse su quattro ruote a essere riu-
scito a conquistare la corona in due discipline diver-
se. Ha compiuto un'impresa e non si fa nessun pro-
blema a mostrarsi ai cronisti che lo assediano con
taccuini e microfoni senza più la maschera del gua-
scone. Non dice di essere il più forte di tutti, evita di
lanciare proclami roboanti. Ringrazia la sua splendi-
da famiglia, la moglie Pernilla e il figlio Oliver. Ma
anche i tifosi che lo hanno sostenuto in questa avven-
tura. E tutti i componenti di una squadra, la sua, che
spiega di essere riuscito a strutturare proprio come
una seconda famiglia. “Abbiamo creato un gruppo
nel quale l'essere tutti per uno e uno per tutti non è
solo un modo di dire”, osserva con occhi lucidi. Con
occhi lucidi ricorda che “segui il tuo sogno” è il suo
motto. “E oggi il sogno si è avverato”, aggiunge.
La gioia di Petter Solberg e di tutto il suo team