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LA FINALE
DOMENICA 28 SETTEMBRE 2014
1. Timmy Hansen (Peugeot 208) in 4’55”473
2. Richard Goranss (Ford Fiesta) in 5’01”834s
3. Petter Solberg (Citroën DS3) in 5’26”883s
4. Timur Timerzyanov (Peugeot 208) in 5’3”155s
5. Johan Kristofferson (VW Polo) N/A
6. Andreas Bakkerud (Ford Fiesta) N/A
Il campionato
1. Petter Solberg 235 punti
2. Toomas Heikkinen 175
3. Reinis Nitiss 167pts
4. Timmy Hansen 152
5. Timur Timerzyanov 148
6. Andreas Bakkerud 146
Timmy Hansen vincitore della manche italiana del World RX
RALLYCROSS: UNA STORIA
CHE PARTE DA LONTANTO
Dice Gabriele Favero: “I rally sono un'altra cosa, d'accor-
do. Ma il rallycross mi ha subito conquistato e allora devo
ringraziare Simone Romagna per avermi coinvolto in que-
sta avventura che, spero, abbia un seguito anche l'anno
prossimo”. Il Grigio, da sempre uno degli uomini-simbolo
delMotoring Club, non è l'unico ad essersi lasciato conqui-
stare da una specialità che da sempre ha un larghissimo
seguito nel nord dell'Europa. E che adesso, grazie soprat-
tutto all'impegno di Umberto Andreoletti, potrebbe torna-
re ad accendere gli animi degli appassionati italiani. Qua-
rant'anni dopo le infuocate sfide sulla pistina terra-asfalto
di Groppello Cairoli. Attento a tutto quello che si muoveva
nel mondo delle corse, a Cesare Fiorio non era sfuggito il
tentativo della Ford (e della Citroen) di importare nel Bel
Paese i rispettivi monomarca e insieme a Siropietro Qua-
roni s'era dato da fare per allestire un campionatino aper-
to a tutte le auto da rally. Fulvia contro 124 Abarth e Alpi-
ne, poi pure le Stratos. Con gli ufficiali, da Amilcare Balle-
strieri a Giacomo Pelganta, da Maurizio Verini a Mauro
Pregliasco,abattersicontromanipolidiprivatispesso,qua-
si sempre, assai ben equipaggiati. L'iniziativa s'era poi are-
nata, anche per la chiusura dell'impianto pavese. A rilan-
ciarla ci ha pensato il fine settimana in Franciacorta.
GALLI MANCA LA FINALE
PER POCHI SECONDI
Ha mancato la finale per pochi secondi, ma è comunque
stato protagonista dell'appuntamento italiano con il mon-
diale rallycross. E malgrado il contatto in batteria che lo
ha costretto a una posizione di partenza non proprio feli-
ce in semifinale, Gigi Galli ha di che essere soddisfatto di
quanto ottenuto con la Fiesta Supercar del teamOlsbergs.
Forse una ripartenza dopo sei anni di inattività.
IL PRIMO AMORE
NON SI SCORDA MAI
Smettere? No, grazie. Alla fine del 2012, chiusa la sua seconda parentesi
fordista nel mondiale rally, mettere da parte casco e tuta era l'unica opzio-
ne che Petter Solberg non aveva neppure preso in considerazione. “Cor-
rere – spiega – è la mia vita e avevo un paio di offerte per continuare a
farlo”. Le ha valutate con ovvia attenzione, ma alla fine ha scelto di alle-
stire un team tutto suo per cercare di essere protagonista nel mondo del
rallycross. Forse perché è proprio vero che il primo amore non si scorda
mai.
Era stato sulle pistine del bilcross – specialità tutta norvegese – che s'era
appassionato all'automobilismo. Seguendo papà Teje e mamma Tove che
ne erano buoni interpreti. E appena l'età glielo aveva permesso, nel bil-
cross aveva mosso i primi passi. Raccogliendo le prime soddisfazioni. Poi,
quasi inevitabile, il passaggio al rallycross e l'incontro con JohnHaugland,
vecchia gloria vichinga che s'era preso la briga di filmarlo in azione e di
spedire le cassette a tutti i team manager. Anche ovviamente a Malcolm
Wilson che, impegnato a ridare credibilità all'impegno fordista nella serie
iridata, aveva trovato il tempo di visionarla. Pochi mesi e il biondino s'era
ritrovato al centro studi avanzati inglese dell'Ovale Blu per la presentazio-
ne dei piloti che di lì a poco avrebbero dovutomostrare il valore della Focus
vuerrecì firmata da Gunther Steiner. Insieme a Colin McRae e a Simon
Jean-Joseph. Era un giorno di novembre del 1988, il Rac s'era concluso
da una ventina di ore e Hollywood si muoveva appoggiandosi a due stam-
pelle: la sua avventura nelle foreste del Regno Unito con una Celica GT-
Four s'era conclusa con un busso nel quale s'era fratturato qualche ossa.
“Va tutto bene”, spiegava sorridento. Poi i primi piazzamenti, strepitoso il
quinto posto al Safari '99, e nell'estate successiva il divorzio non proprio
amichevole dalla Ford per approdare alla corte di David Richards. Nel
2001, all'Acropoli, il primo podio, nel 2002, al Rac, la prima vittoria. Il
titolo mondiale nel 2003, un altro paio di stagioni vissute alla grande. Pri-
ma del lento, inesorabile declino delle berline blu sfornate dall'atelier di
Banbury. Le annate da privato di lusso con le Citroen e quella con la Fie-
sta. La riscoperta del rallycross, i quattro successi rastrellati quest'anno,
la corona iridata acchiappata in anticipo.
Gigi Galli