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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
Stefano Semeraro
L'uomo che non ti aspetti e l'uomo che non
c'è, ovvero Jenson Button e Fernando
Alonso, la strana coppia della McLaren. In
realtà 'non esserci', quest'anno in F.1,
sembrava il destino di Jenson, il (miraco-
lato) campione del mondo 2009, il vetera-
no del paddock che con l'arrivo dello spa-
gnolo e con il giovane Kevin Magnussen in
pole position per l'altro sedile si era già
visto pronto a bordo di un prototipo Por-
sche nel WEC. Una scelta che avrebbe avu-
to il pregio di lasciargli più tempo libero
per la sua altra grande passione, il tria-
thlon. «Avevo anche fatto un pensierino
alle Olimpiadi di Rio», ha confessato in
questi giorni Jenson. «Poi però, mi sono
detto che con i miei 35 anni ero troppo
vecchio per una gara del genere, anche se
come dilettante non me la cavo affatto
male».
Non è mai invece troppo tardi per ripro-
varci con la F.1. In fondo, in un Circus
popolato di qualche grande talento, ma
anche di tanti giovanissime incognite e di
qualche driver più “valigiato” che talen-
tuoso, uno come Jenson non stona. Per
nulla. Un pilota affidabile, espertissimo,
che sicuramente non si lamenterà se la
Honda tarderà a trovare la quadra con la
sua nuova power unit e che può dare soli-
dità al team con la sua capacità di gestire
al meglio strategie e gomme. Un atleta
ancora in forma, magari non più un top-
driver, ma sicuramente un ottimo profes-
sionista oltre che una persona positiva e
simpatica, capace di farsi benvolere da
tutti: non sarà un caso se quando la sua
posizione in McLaren si era fatta penco-
lante tutto o quasi il mondo british delle
corse si è mobilitato al suo fianco.
Quali siano state poi vere le ragioni che
hanno spinto un noto cinico come Ron
Dennis a confermarlo, preferendolo alla