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freschezza di Magnussen, resta - in parte
- un mistero. Sicuramente Kevin non ha
convinto al 100 per cento nel suo primo
anno da guida titolare, e l'auto-riduzione
di stipendio di Button un ruolo l'ha avuto
(anche i ricchi risparmiano, si sa, sono
tempi difficili). Jenson inoltre era gradito
ad Alonso, perché difficilmente lo avreb-
be insidiato nel ruolo di conducator di una
McLaren alla ricerca della rinascita, e a
Dennis probabilmente non dispiace l'idea
di poter contare su una spalla amica
Poi, è arrivato il botto di Montmelò, la
rinuncia di Alonso alla trasferta australia-
na e ora bisognerà capire se Button
comunque manterrà un basso profilo –
sempre ammesso che Magnussen non fac-
cia faville – o se approfitterà dell'assenza
del compagno designato per ritagliarsi
uno spazio diverso dal previsto. In fondo
la McLaren è il suo brodo, un team che
conosce alla perfezione. Alonso in questo
2015 partirà con l'handicap, recuperare a
bordo di una vettura che si annuncia pro-
blematica, sicuramente non strepitosa,
potrebbe diventare ancora più difficile.
Jenson, the iron man, è lì pronto ad
approfittare della situazione. Da speciali-
sta della maratona non ha certo paura di
aspettare che arrivi il momento giusto.