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Cosa differenza la F.1 da tutte le serie a cui hai partecipato?
In quali aree devi ancora lavorare per essere pronta?
"La GP3 è un campionato di livello alto, ed ero l'unica donna. La
vettura non ha il servosterzo quindi bisogna lavorare di più sul
volante, c'è più downforce e quindi va allenato molto di più il
collo e le alte forze G richiedono un allenamento diverso. Sto af-
frontando un programma d'allenamento tosto che sarà la mia
sfida per il prossimo periodo".
Come trascorrerai i mesi a venire?
"Al momento voglio passare molto tempo a Enstone ed essere
presente alle gare prendendo parte alle riunioni della squadra e
ai meeting strategici per avere una miglior comprensione dei vari
processi."
Qual è l'elemento più difficile del percorso verso la F.1? E' il
lato tecnico o semplicemente la maggior richiesta in termini
di allenamento?
"Per me, la parte tecnica è solo questione di imparare, allenarti
e metterti alla prova. E il programma di allenamento diventa sem-
pre più facile all'aumentare dell'esercizio. Una volta che i muscoli
crescono, non è più così difficile."
Quanta preparazione fisica affronti?
"Mi alleno due volte al giorno, due ore la mattina e lo stesso
tempo anche nel pomeriggio."
Vale la pena di sopportare tutte queste difficoltà per il sogno
di arrivare in Formula 1? Non c'è garanzia che correrà mai...
"Sicuramente. Non ho dubbi nemmeno per un secondo".
Ultimamente il trend è stato di promuovere in F.1 piloti an-
cora molto giovani come Max Verstappen, che ha nove anni
in meno di te. Quanto conta il fattore-età, oltre a quello del
genere, quando una donna si avvicina alla serie? Gli uomini
raramente arrivano in F.1 oltre i 23 anni...
"La verità è che non c'è una strada di riferimento per una donna
verso la F.1. Co sono molte barriere e sono da superare tutte.
Gli uomini hanno dei percorsi verso la Formula 1, quindi è più fa-
cile farlo ad una giovane età."
Qual è stata la barriera più alta da superare finora nella tua
carriera?
"Quando ero molto giovane, avevo appena iniziato a correre in
kart, ho conquistato un podio e il ragazzo che aveva finito terzo
si è messo a piangere. Quando gli ho chiesto perché, mi ha detto
che era per essere stato battuto da una donna. Questa è la rea-
zione degli uomini nelle corse. Provano a spingerti a fondo".
Avere una donna inmacchina creamolta attenzione, gli spon-
sor dovrebbero apprezzarlo. Perché non sono loro i primi a
chiedere di avere più donne al via?
"Perché tutti loro sognano di vincere, e non credono che una
donna possa vincere in Formula 1. Questo è il motivo per cui
penso che una donna campione del mondo possa essere la rispo-
sta giusta. E ci sono molti sostenitori di quest'idea."
Hai una timeline per la tua carriera in Formula 1, sia nel cam-
pionato attuale che in un'ipotetica serie femminile?
"Come detto prima, con Lotus andiamo avanti un passo alla volta.
E' la mia prima stagione e ho solo 26 anni quindi non ho fretta.
Certo, se ci fosse un campionato femminile sarebbe fantastico!"