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RENAULT ALPS
Gare a Imola
Porfiri parla del futuro
Renault 2.0 ottima scuola
Domenico Porfiri non ha rilevato una situazione allarmante, ma
solo un fase negativa che ciclicamente si ripete. Il deus ex ma-
china della serie ha tutte le ragioni per guardare la cosa da un
punto di vista più manageriale che non di pancia, cercando di
vedere più a lungo termine. “Oggi tutti parlano di F.3 e F.4 –
ha spiegato il manager romano – ma siamo sicuri che il pros-
simo anno tutti questi giovani avranno il budget per fare la F.3?
Io non credo, quindi non mi stupirei se si assistesse ad un ri-
torno dei numeri a cui siamo abituati. Oltre a questi boom, oc-
corre poi sottolineare la poca chiarezza della FIA
nell’assegnazione dei punti per la Super Licenza che in questo
momento ci penalizza”. Una fotografia più sincera per una serie
che ha sfornato tanti talenti, due dei quali hanno proprio sban-
cato la F.3 europea al debutto a Silverstone. Forse perché abi-
tuati a correre in serie molto competitive?
Aitken bella sorpresa
Isaakyan troppa pressione
La Formula Renault 2.0 ALPS, a dispetto dei numeri ha comun-
que mantenuto un livello alto. Matevos Isaakyan, indicato da
tutti come il favorito numero uno dopo lo splendido 2014, ha
faticato moltissimo. Altri piloti sono cresciuti tantissimo, tanto
che ora dire chi potrà puntare al titolo diventa difficile. Imola
ha messo in evidenza la bella realtà di Jack Aitken che ha por-
tato a casa un primo ed un secondo posto anche se, in termini
di punti, è come se avesse ottenuto due vittorie. Il pilota di
Koiranen ha guidato bene. E’ veloce e sbaglia poco. Una bella
sorpresa che ravviva la lotta per il titolo. Una lotta che non può
escludere ovviamente il russo della JD. In Romagna, Isaakyan
ha faticato molto. E’ arrivato debilitato dall’influenza, ma il suo
passo non è mai stato a livello dei migliori. Mancava qualcosa.
Forse Matevos ha sentito troppo la pressione del favorito o
forse semplicemente ha trovato sulla sua strada un fine setti-
mana storto. Il campionato è ancora lungo e tante cose devono
ancora svilupparsi e cambiare.
Anthoine Hubert
Il podio della prima gara