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PRODUZIONE
Land Rovery Discovery Sport
La Discovery Sport è una SUV che merita attenzione per non
prendere "lucciole per lanterne".
Ha infatti il nome di un modello noto ma a vederla è davvero
tutta diversa e soprattutto di tutt’altra pasta.
La scocca della nuova Discovery Sport è portante, non c’è più il
telaio a longheroni come sulla Discovery che in fuoristrada è im-
battibile, mentre i posti possono essere sempre cinque o sette.
Attenzione anche al nome Sport: va infatti inteso per chi vive di-
sinvoltamente, non per chi guida sportivamente!
Per essere più chiari, si deve dire che la Discovery Sport è la
nuova generazione della Freelander, a cui verrà rubata la scena
da questo modello un po’ più raffinato nelle forme e concepito
per soddisfare chi cerca versatilità.
Chiarito questo, la Discovery Sport è una SUV con un abitacolo
generoso e un costo interessante, a partire da 35.600 euro.
Lunga 460 centimetri (tre in meno dell’Audi Q5, 10 cm in più
della Freelander) si propone con motori noti, a partire dal diesel
turbo di 2,2 litri da 150 o 190 cavalli che in tema di emissioni non
fa segnare primati, nonostante cambi manuali a sei marce o au-
tomatici a nove.
In tema di trazione si può scegliere tra quella anteriore, quella Ef-
ficient Driveline in grado di gestire automaticamente la coppia
sui due assali e Active Driveline ma solo per le diesel 5 posti.
Come da tradizione per gli ultimi modelli Land Rover è presente
il Terrain Response a quattro programmi: guida in condizioni
standard, erba/neve/ghiaia, fango, sabbia che si seleziona attra-
verso un bilanciere. Per la guida in condizioni difficili c’è il sistema
che misura il guado, l’assistente nelle discese e nelle salite a
basso attrito. La capacità di guado arriva a 600 mm, un buon ri-
sultato che si apprezzerà in caso di allagamenti. Gli angoli di at-
tacco, dosso e uscita sono rispettivamente di 25°, 31°, 21°. L’al-
tezza da terra della meccanica è superiore ai 20 centimetri e
anche questo farà piacere a chi si reca in montagna d’inverno in
quanto riduce il rischio di spanciare e quindi fermarsi.
Per la sicurezza: frenata automatica d’emergenza attiva tra i 5 e
gli 80 km/h; assistente al parcheggio; riconoscimento dei segnali.
Per il comfort: schermo touchscreen da 8 pollici, connessione
wifi, head up display che proietta informazioni sul parabrezza.
Alla guida colpisce per l’ottimo tiro del motore tra i 3000 e i 4000
giri, regime che si riesce a tenere grazie al cambio a nove marce,
accordato come uno stradivari. Il cambio a nove marce ha rap-
porti perfettamente spaziati e presenta pure la possibilità di se-
lezione manuale delle marce attraverso le palette dietro il
volante con passaggi rapidi di taglio sportivo. Il motore ha un
timbro un po’ invadente e molto metallico.
Lo sterzo è un po’ pesante in manovra e ritardato nelle reazione
quando si viaggia. L’assetto è morbido quindi bene per il com-
fort meno per la dinamica di marcia: la Discovery Sport mal di-
gerisce i rapidi cambi di direzione, la coda allarga parecchio e
l’ESP viene chiamato agli straordinari. Ok i freni meno bene la vi-
sibilità soprattutto posteriore ma in soccorso arriva la teleca-
mera. Attenzione quindi: in manovra non ci sono problemi
mentre in movimento si vede poco dietro e di tre quarti.
Il clima è potente, la radio si comanda o con i tasti sul volante o
attraverso lo schema touch screen. Curiosa la disposizione di di-
versi comandi: quelli dei vetri, quelli della telecamera, quelli della
dinamica… per ogni tema c’è un’area dedicata. Non tutto è im-
mediato.
Tutta
un’altra
pasta