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RENAULT 3.5

Gare ad Alcaniz

Rowland stella inglese

e punta della RSF

La Renault 3.5 ha confermato, nonostante le sole venti mono-

posto al via, di essere particolarmente attraente, caratteristica

che l’accompagna con costanza nel tempo. Al gran finale di

gara 2 si è contrapposta una prima corsa piuttosto movimen-

tata anche se cristallizzata nelle prime posizioni. Il regolamento

voluto da Renault Sport Technologies di rendere obbligatorio

il primo giorno ufficiale (qualifica e gara il sabato) l’uso del

basso carico aerodinamico, seppur non amato da team e dalla

maggioranza dei piloti, qualche shakerata l’ha prodotta. E pro-

prio De Vries, gran protagonista la domenica, con l’ala stile

Monza non si è trovato troppo a suo agio recitando un ruolo

secondario. Chi invece è rimasto al vertice con entrambe le

configurazioni, oltre naturalmente all’indomabile Vaxiviere, è

stato Oliver Rowland, altra certezza per questa stagione. Vin-

citore in maniera perentoria della prima corsa, il britannico so-

stenuto dal Racing Steps Foundation, ha poi siglato il terzo

posto in gara 2. Rowland ha avuto una fase pre campionato

nella quale non era parso particolarmente ficcante, ma al mo-

mento opportuno ha bussato alla porta del podio. Per lui al

momento non ci sono avvisaglie di impegni extra Renault 3.5,

non si parla di F.1 o di altre serie come il WEC per esempio. Ca-

ratteristica, del resto, di Derek Walter, responsabile del pro-

gramma giovani RSF, che preferisce non impegnare in

campionati diversi i propri piloti, tenendoli concentrati su un

unico obiettivo.

Il caso Merhi

lontano dal podio

Il grande atteso, Roberto Merhi, ha clamorosamente fallito

l’obiettivo. Che era quello, minimo, di conquistare una posi-

zione da podio. Lo spagnolo che nel 2014 ha tenuto sulle spine

Carlos Sainz fino all’ultima corsa e che ora è impegnato anche

in F.1 con la Manor, ha trovato ad Alcaniz una tribuna che tifava

solo ed esclusivamente per lui, con tanto di striscioni enormi

ben posizionati. Merhi e il team Pons che per schierarlo ha fatto

non pochi sacrifici, sono però andati incontro a una marea di

problemi dai quali non ne sono usciti per tutto il weekend.

Prima i freni, poi un gran sovrasterzo e infine una macchina che

sul bagnato (specialità nella quale Merhi solitamente non ha ri-

vali) proprio non stava dritta. Neanche fosse la Manor… Su-

bito sono circolate le voci che vorrebbero Roberto troppo

distratto dalla F.1, e il discorso ci può anche stare considerando

che già Daniel Ricciardo e Jaime Alguersuari quando si alterna-

rono tra WSR e F.1 (rispettivamente con HTR e Toro Rosso),

nella serie Renault non hanno mai raccolto risultati interessanti

nel periodo in cui correvano anche nel mondiale. Troppe le di-

strazioni, la sensazione di essere arrivati, di avere raggiunto il

sogno a lungo inseguito, che tornare in una serie formativa

poco importa forse. Ma non dovrebbe essere il caso di Merhi.

Se infatti i suoi colleghi sopra citati avevano un futuro certo in

F.1 grazie al programma Red Bull, Roberto si sta sudando il

posto in Manor gara dopo gara e quindi ha estremamente bi-

sogno di raccogliere risultati in World Series. Qualcosa non ha

funzionato insomma, e la squadra diretta da Emilio De Villota

già sta correndo ai ripari per permettere a Merhi di recuperare

al più presto i punti persi ad Alcaniz.

Bella prova in gara 2 di Celis

Draco a punti con Fantin,

nella foto, e Bonifacio

Weekend difficile per Merhi