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L’editoriale

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di Massimo Costa

TROPPI GRAVI INCIDENTI

NELLE SERIE TARGATE FIA

Probabilmente si tratta di uno tsunami passeggero, occasionale. Ma la vi-

cinanza degli eventi non può passare inosservata. A distanza di sette giorni

dai disastri compiuti dai piloti del FIA F.3 a Monza e dalle decisioni non

prese da una direzione gara che sembra avere dimenticato le punizioni, i

drive through, in nome di un buonismo senza senso (a meno che non si vo-

glia far vedere al mondo che nel campionato FIA non esistono problemi),

al Red Bull Ring la F.4 tedesca ha offerto lo stesso scenario. L’incidente più

drammatico ha visto nuovamente coinvolto un pilota del Ferrari Driver Aca-

demy e del team Prema. Se a Monza era volato via Lance Stroll, poi punito

per manovra pericolosa in quanto ha spinto sull’erba Antonio Giovinazzi

pagandone poi le conseguenze, a Spielberg è toccato all’incolpevole Guan

Yu Zhou. Il suo capitombolo è stato impressionante ed è stato scatenato da

una manovra irresponsabile di Mattia Drudi, al secondo anno nella catego-

ria e quindi molto più esperto dei tanti 15enni in pista. Il romagnolo su Fa-

cebook ha ammesso le proprie responsabilità, gesto apprezzabile e non

certo da tutti, mentre a differenza di quanto accaduto con l’immobilismo

dei commissari FIA a Monza, quelli dell’Adac non si sono fatti pregare per

sospendere Drudi dal prossimo appuntamento che si terrà a Spa.

IN FORMULA I 15ENNI

CORRONO COME NEL KARTING

C’è poi stato l’incidente di Mick Schumacher, fratturatosi una mano, spinto

come se si fosse in kart (ed è proprio questo il motivo degli incidente, questi

ragazzotti pensano e hanno una errata impostazione kartistica) lungo il retti-

filo di arrivo e buttato a muro senza tanti complimenti da Thomas Preining. Poi,

ci sono stati altri incidenti preoccupanti. Nel precedente appuntamento di

Oschersleben non si erano verificati particolari episodi negativi per via della

conformazione del tracciato, ma a Spielberg, con le vie di fuga ampie, la pista

larga, si è proposto quel che è accaduto a Monza. Come mai tutta questa fre-

nesia? La domanda può offrire questa risposta: la foga di arrivare in alto in

fretta, di conquistare i punti FIA per la Super Licenza F.1, la pressione che in-

direttamente la FIA ha messo ai giovanissimi con questa balzana idea. Da Pa-

rigi le giacchette azzurre hanno pensato di voler cambiare il motorsport stando

seduti in una stanza, senza conoscere le realtà sul campo, introducendo una

categoria che di nome fa F.4 per ragazzini immaturi cui avrebbe fatto bene un

altro anno di kart. Ed hanno perso il controllo della situazione. La pista per ora

sta offrendo aspettative ben diverse. Ah, dimenticavamo. A Monza anche la

F.4 Italia aveva registrato i suoi bravi incidenti molto pericolosi.