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MI RITORNI

IN MENTE

Non correre,

pensa a me

Quelli che erano ragazzi negli anni Sessanta non possono

aver dimenticato quei rettangolini di plastica cromata o

dorata che, dotati di un'anima calamitata, in molti piazza-

vano sui cruscotti che, essenziali, ancora erano di lamiera

stampata. “Non correre, pensa a me”, c'era stampigliato

su, accanto a un'apertura nella quale inserire la foto di un

figlio, una fidanzata, un genitore: era l'invito un po' naif a

guidare con prudenza.

“I ragazzi stanno facendo il loro dovere, eseguendo l'or-

dine impartito di andare in massima sicurezza, pensando

a gestire la macchina e le gomme”. Attribuita a un Clau-

dio Bortoletto un po' diverso da quello che fino a una ven-

tina di anni fa, quando era il condottiero del Jolly Club,

non smetteva di motivare i suoi spronandoli a fare sempre

meglio, la frase mi riporta indietro nel tempo e non ho

neppure bisogno di socchiudere gli occhi per rivedermi al

volante della 600 di mio padre, impegnato a imparare a

guidare sotto casa. Senza correre, come appunto mi am-

moniva il gadget di dubbio gusto che in anni lontani e

forse irripetibili anche per l'illustre personaggio che ora,

s'ha credere, dirige la “nazionalina azzurra” costava poche

lire. E che ora si ritrova sulle bancarelle di qualche fiera

dedicata al modernariato, in vendita a qualche decina di

euro. Troppo in rapporto al valore intrinseco e tuttavia

assai meno di quanto, immagino, spenda la federazione

italiana per far seguire i ragazzini – soprattutto Fabio An-

dolfi e Damiano De Tommaso, i due ai quali sono affidate

le 208 R2 curate dalla Romeo Ferraris – da un dirigente

impegnato a evitare che facciano danni. Intimando loro di

andare adagio per “fare esperienza”. Anche se pare piut-

tosto chiaro che transitare sulle piesse polacche non li por-

terà da nessuna parte.

Il traguardo

come premio

Claudio Bortoletto parla di “grande impresa” e chissà se

pensa davvero quel che dice. Forse sì, visto che alla terza

uscita le due 208 R2 curate e gestite dalla Romeo Ferra-

ris hanno tenuto botta fino alla fine. Ma i tabulati raccon-

tano un'altra storia: trentaseiesimo assoluto, Fabio

Andolfi è solo quinto in Wrc-3 e archivia la trasferta po-

lacca una ventina di secondi dietro alla Fiestina di Marius

Aasen e Damiano De Tommaso, scelto non è ben chiaro

da chi per sostituire Giuseppe Testa, è ancora più indie-

tro. Pure lui si dichiara soddisfatto. Ma solo per essere al-

l'arrivo “come – osserva – da ordini impartitici alla vigilia”.

Il dirigente dal passato importante dedica due parole

anche ad Andrea Crugnola che dei protetti dalla federa-

zione italiana è quello che ha raccolto meno. Ma anche e

soprattutto quello che, quando la sua Clio R3T non ha

avuto problemi, s'è fatto notare di più.

Fabio

Andolfi

Andrea

Crugnola