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FORMULA 1
Il fatto
Bernie
gela
Monza
Ecclestone in Belgio ha detto alla stampa inglese che il futuro del GP
d’Italia sul circuito lombardo è quanto mai in dubbio. Una mossa tattica in
vista della gara tricolore che si terrà fra due settimane
Jacopo Rubino
La telenovela sul futuro del Gran Premio d'Italia sembrava
ormai in dirittura d'arrivo, invece no. Altra puntata. Anzi, un
colpo di teatro. Durante il weekend in Belgio, Bernie Eccle-
stone ha gettato nuovi dubbi sulla permanenza di Monza nel
calendario di Formula 1, dopo il contratto in scadenza al ter-
mine della prossima stagione. “Al momento non so nulla su
Monza. Ci incontreremo a settembre, staremo a vedere.
Spero di non perdere questa gara, ma ci sono buone possibi-
lità che accada”, ha affermato in maniera sibillina il padrone
del Circus ad Autosport. La questione, spinosa da parecchi
mesi, è sostanzialmente di tipo economico. Attualmente l'au-
todromo brianzolo, forte della sua tradizione, gode di un trat-
tamento privilegiato, con una quota di iscrizione superiore
soltanto a quella di Monaco. Da qui in avanti Ecclestone non
vuole concedere ulteriori sconti: “Chiediamo soltanto la
stessa cifra”.
La strategia
di Mr. E
Eppure, Mister E aveva accolto con soddisfazione la notizia di
fine luglio, quando il Senato aveva approvato un emendamento
per defiscalizzare gli investimenti previsti dalla Regione Lom-
bardia (circa 20 milioni di euro) per finanziare la gestione del
parco cittadino, della Villa Reale, del tracciato e, quindi, del-
l'evento di F.1. In sostanza, bisogna temere per un campionato
senza Monza a partire dal 2017? A nostro parere, sì e no. Non
ci sembra casuale che Ecclestone abbia rilasciato queste dichia-
razioni proprio quando mancano due settimane all'appunta-
mento nel tempio della velocità. Una mossa studiata a tavolino.
Probabilmente il tutto è parte di una strategia che ha già adot-
tato in passato per altre location. Un modo per alzare la posta,
per ribadire che è lui a condurre il gioco delle trattative, costrin-
gendo gli organizzatori ad adeguarsi alle sue condizioni. O al-
meno ridurre ancora un po' la forbice tra domanda e offerta.