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KARTING
Mondiale KF e KF Junior
Il mondiale karting riservato alle categorie senza cambio, KF e
KFJ, disputatosi a La Conca ha sancito un dato che da tempo è
ben evidente agli occhi di tutti. Il vivaio italiano è finito. Asciugato.
Scomparso.
In poche stagioni si è arrivati alla totale estinzione di piloti trico-
lore che dal karting possano balzare in monoposto ed ambire ad
una carriera in auto. La cronaca delle gare l’abbiamo già approfon-
dita nelle news del sito ed entrare ulteriormente nel merito della
descrizione di quanto accaduto in pista è ridondante. Più utile ci
pare analizzare i motivi che hanno portato un settore, il karting,
fiorente e vivace, grazie ai costruttori italiani, a perdere di vista i
piloti nostrani. Sul circuito Internazionale La Conca si è assistito
ad un bel Campionato del Mondo, ben organizzato dall’italiana
WSK Promotion di Mr De Donno, disputatosi su un impianto unico
e corso da piloti di ottimo livello. A vincere sono stati un americano
ed un polacco, Logan Sargeant e Karol Basz. Il primo si è imposto
nella categoria KF Junior, l’unica vera palestra per aspiranti piloti,
visto che chi ha doti e budget, oramai, non si trattiene oltre per
formarsi e passa in auto giovanissimo.
Il primo polacco
iridato è Basz
Basz ha vinto in KF, la categoria che sino a cinque anni fa era la
tappa obbligata per quelli che volevano poi emergere in monopo-
sto. Oggi la KF ha definitivamente perso il ruolo di categoria ca-
pace di incoronare i campioni del karting, preparando i sedicenni
(o diciassettenni) al grande salto nelle monoposto. Quella catego-
ria, la KF, in cui anche Max Verstappen non ha voluto mancare, ri-
tenendola un’indispensabile palestra per crescere prima di balzare
in un solo colpo, o quasi, alla Toro Rosso F1. Il neo Campione del
Mondo di KF Karol Basz dall’alto dei suoi ventitré anni è da con-
siderarsi a tutti gli effetti un professionista del karting, al pari del
secondo, il britannico Jordon Lenox-Lamb (ventitré anni) e del da-
nese Nicklas Nielsen, giunto terzo. Quest’ultimo è il più giovane
dei tre, con diciassette anni, ma non pare avere il necessario sup-
porto per tentare la scalata in monoposto. Scorrendo la classifica
della KF troviamo ai piedi del podio due leoni inglesi, l’ex iridato
Tom Joyner e l’ex World Series Renault e GP2 Ben Hanley, alla se-
conda giovinezza nel karting. Soltanto al quinto posto troviamo,
finalmente, un ragazzino, si tratta del quindicenne olandese Ri-
chard Verschoor. Il primo italiano è al decimo posto ed è Lorenzo
Travisanutto, un pilota di sicuro valore che abbiamo già posto al-
l’attenzione lo scorso anno. Leonardo Lorandi ha chiuso con la par-
tecipazione al mondiale la sua prima stagione in KF, mostrando
una buona crescita, ma ha mancato l’acuto vincente che tutti si at-
tendevano. Chiudiamo ricordando che a Basz è riuscita l’impresa
che a un altro talentuoso polacco, Robert Kubica, non era riuscita:
vincere un mondiale nel kart.
Sargent porta
il mondiale in USA
Così è la KF Junior ad essere diventata la fucina di talenti, o per-
lomeno, la categoria in cui i kartisti con ambizioni, e budget, si ci-
mentano, quasi per forza, prima di muoversi verso F.4, Renault
2.0 o F.3.
Nella Junior il neo iridato è talentuoso ed ha le possibilità per lan-
ciarsi nella sfida delle monoposto guardando lontano. Il secondo
classificato è un altro giovane, Clément Novalak, di belle speranze,
assistito da un management che lo vuole già proiettato verso le
monoposto in un futuro immediato. Il brasiliano Caio Collet, salito
sul podio alla sua prima, grande, avventura internazionale è quello
che ha impressionato più di tutti. Collet ha ancora l’età per correre
in KFJ nel 2016 ed ha disputato il mondiale avendo alle spalle sol-
tanto qualche apparizione nel karting europeo. In realtà Collet
aveva già fatto vedere di essere veloce e svelto ad imparare, nelle
sporadiche apparizioni europee, ma a La Conca ha lasciato il
segno. Scorrendo la classifica i due (soli) italiani capaci di raggiun-
gere la finalissima iridata sono stati Nicola Abrusci e Davide Lom-
bardo. Entrambi sono veloci e hanno tutto per stare davanti nel
2016. Hanno mancato i piani alti del mondiale 2015 soltanto per
un pizzico di esuberanza di troppo. Li attendiamo nel 2016 tra le
calde dune del Bahrain.
Jordon Lenox-Lamb
Basz mette il numero 1