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I motori Mercedes non sono in ballo, e uno dei motivi è che

non si è trovato un accordo sul marketing. Ci può spiegare

meglio questo aspetto?

«Ci sono ovviamente due campane, ma sono sicuro che alla

fine della storia tutto sarà chiarito».

Ritornare sui vostri passi e continuare a collaborare con Re-

nault è una possibilità?

«Non credo si possa dirlo ora. Ma sarebbe un rapporto dif-

ficile».

Non ci sono novità sull'acquisto della Lotus da parte di Re-

nault. Questo ha a che fare con il possibile acquisto del di-

partimento motori della Renault da parte di Red Bull?

«No».

Ci sono piani della FIA che prevedono la possibilità da parte

di un costruttore indipendente di fornire motori clienti,

quindi evidentemente c'è chi pensa che questo sia un pos-

sibile business. Quindi perché non comprare il settore mo-

tori della Renault e fornire i due team della Red Bull e altri

due?

«Io penso che quello a cui sta pensando al FIA sia un motore

molto base, qualcosa che un costruttore terzo come Co-

sworth o Ilmor potrebbero facilmente produrre. Il punto

chiave è quali saranno i regolamenti: potrà essere conside-

rato una possibilità per la Red Bull? Crediamo di sì, ma ov-

viamente dovrebbe essere competitivo. E dovrà avere costi

sostenibili».

Di che tempi stiamo parlando, considerato quanto tempo ci

è voluto alla Mercedes per arrivare al livello attuale, e

quanto sta faticando la Honda? Stiamo parlando del 2020 e

oltre?

«No, perché la tecnologia sarà molto diversa. Sarà un mo-

tore molto più semplice basato su una tecnologia già esi-

stente».

Come convincerete Mercedes, Ferrari, Renault e Honda a ri-

nunciare alla loro tecnologia sofistica e tornare ad un mo-

tore “semplice”? Forse ci sarà una F.1 divisa in due

categorie?

«In altre serie automobilistiche vediamo che è possibile cor-

rere con motori diversi e penso anche a quando in F.1

c'erano i V8, i V10 e i V12 nello stesso periodo. Non sarebbe

una novità. Ci sono due aspetti: avere un motore del ge-

nere ridurrebbe i costi dei team indipendenti, poi a noi

serve un motore, e un motore che sia competitivo».

Sappiamo che i motori ibridi sono molto complicati. Se ci

fosse la possibilità di avere un motore più semplice, ma con

la stessa potenza, tornereste al vertice?

«Un motore più semplice è più leggero, facile da istallare, è

a doppia turbina, quindi costruito con una tecnologia molto

più facile da padroneggiare di quello attuale, e i costi sa-

rebbero un fattore significativo. Ora tocca alla FIA decidere

come equilibrare le performance».

Può pensare di collaborare con Ilmor o Cosworth?

«Ci sarà un fornitore e la Red Bull non è un motorista...».

… ma magari collaborare quando il fornitore sarà deciso?

«Ecco, come ho appena detto noi non costruiamo motori.

Noi costruiamo telai».

Il consulente della Red Bull Helmut Marko ha detto recen-

temente che alla Red Bull costa la stessa cifra vincere o cor-

rere a metà schieramento. A quanto ammontano questi

costi?

«Ci sono accordio confidenziali fra il gruppo e l'organizza-

tore che non posso rivelare».

Ad Austin si è vista finalmente una Red Bull di nuovo in testa

ad una gara, anche se non fino alla fine. Cosa è successo in

quel weekend e cosa ne avete ricavato?

«Sì, è stato un po' come ritrovare vecchie sensazioni, anche

se solo per un paio di giri. E' successa un po' la stessa cosa

anche a Budapest, Monaco, Singapore. Su piste come

quelle il nostro telaio rende molto bene e poi abbiamo ot-

timi piloti. Siamo un team molto forte».

Cosa pensa di Haas che diventerà quasi un team cliente

della Ferrari, e delle voci che parlano di un accordo simile

fra Force India e Aston Martin con una partecipazione Mer-

cedes? Finirà che ogni top team vorrà aavere il suo junior

team?

«Probabilmente stanno copiando il formato che abbiamo

con la Toro Rosso!».

Ma la Toro Rosso ormai è un vero e proprio costruttore.

Credete che sia possibile che facciano un passo indietro?

«Questo è un aspetto strategico per il futuro. Ovviamente

questi team stanno cercando alleanze diverse per aggirare

i regolamenti dell'aerodinamica. La speranza è che la FIA

appronti una regola che eviti spese non necessarie per ag-

girare i regolamenti futuri».

E' stato sorprendente leggere di come site arrivati alla for-

nitura di motori Renault nel 2007, attraverso la sponsorizza-

zione del Billionaire Club di Briatore e della squadra di calcio

del Queen's Park Rangers per un anno...

«Sì, il nostro rapporto con la Renault è stato non conven-

zionale sin dall'inizio. Briatore gestiva il team e devo dire

che è stato molto onesto. Ha sempre mantenuto quello che

prometteva. Ci ha trattato molto bene».

Tornando alle cose serie: qual è la vostra scadenza per de-

cidere i piani relativi al 2016?

«E' la fine di novembre e il tempo stringe. E' importante de-

cidere in un futuro molto vicino».

Avete pronti vari progetti per il telaio, in modo da poterli

adattare a diversi motori?

«Abbiamo progettato quattro versioni della macchina,

quindi il motore dovrebbe adattarsi bene. Così aspettiamo

che la musica finisca per vedere su che sedia saremo seduti,

ammesso che ci siano ancora sedie libere!».

Quindi quando si scioglieranno le riserve?

«Spero entro un mese. Ma ricordatevi cosa è successo con

il team di Ross Brawn nel 2009. Hanno deciso in gennaio e

poi hanno finito per vincere il mondiale. Questo dimostra

che le cose possono essere fatte alle svelte, se sei intelli-

gente».