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GP AUSTRIA
Mercedes
Wolff infuriato pensa
agli ordini di squadra
Gli stewards alla fine hanno punito Rosberg (10 secondi di pe-
nalità: «la macchina numero 6 non ha lasciato lo spazio neces-
sario alla macchina numero 44»), ma agli alti papaveri di
Stoccarda importa relativamente. A loro importa che la guerra
aperta fra i due 'ego' di Nico e Lewis non finisca per favore una
– per ora inconsistente... - rimonta della Ferrari. «Sono molto
arrabbiato, hanno corso senza cervello», ha digrignato infatti
Wolf. «Chi ha sbagliato? Bisogna essere in due per ballare il
tango, noi comunque decideremo senza tenere contro delle
loro parole. Dobbiamo evitare che succeda ancora. Abbiamo
sempre pensato che era giusto farli correre, lasciarli duellare,
perché tutti ci ricordiamo di quanto erano noiosi i giorni in cui
le strategie venivano decise dai box. A Barcellona è stato più
facile farsene una ragione, erano 30 gare che non ci capitava
una collisione fra i nostri due piloti. Mi sono detto: okay, hanno
imparato la lezione, e visto quali sono le conseguenze, non si
ripeterà. Invece eccoci qua, è capitato ancora, quindi adesso
dobbiamo considerare tutte le opzioni. Una è quella di conge-
lare le posizioni ad un certo stadio della gara. Non è popolare,
e mi dà la nausea, perché io sempre vorrei vederli lottare, ma
se non ci sono alternative a una lotta che finisca con un inci-
dente, sarà necessario. I contatti fra compagni di squadra sono
una assurdità per qualsiasi team, arriva il momento in cui devi
discuterne».
Rosberg si difende
Hamilton sorride
Insomma, il problema è serio. Alla Mercedes da sempre i rivali
riconoscono l'onestà e la trasparenza con cui lasciano gestire
la rivalità in pista ai propri piloti; stavolta però, le figuracce ri-
mediate dai due litiganti sono davanti agli occhi di tutti. Imba-
razzanti. Pericolose. Di chi è la colpa? In Austria, abbastanza
evidentemente di Rosberg. Che gara dopo gara, nonostante
la partenza lanciata nel mondiale, sta dimostrando di non saper
reggere il confronto mentale con Hamilton. Lewis non è certo
uno facile, si butta dentro appena vede una possibilità (anche