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GP AUSTRIA
Ferrari
Jacopo Rubino
«La sfortuna non ci vuole mollare», è la frase simbolo di
Maurizio Arrivabene al termine del Gran Premio d’Austria.
Non mancava forse un po’ di rabbia nelle parole del team
principal Ferrari, vista la delusione per il ko di Sebastian
Vettel. Il tedesco all’inizio del 27esimo giro ha patito
l’esplosione della posteriore destra sul rettifilo principale,
sbattendo incolpevole contro le barriere mentre era in
testa: l’obiettivo era quello di resistere il più possibile con
le gomme a mescola supersoft, sperando di capitalizzare
nell’ultima fase della corsa. «Non credo fosse una strategia
aggressiva, la gomma è esplosa di punto in bianco. Non
c’erano state avvisaglie, era tutto normale e il ritmo era lo
stesso del giro precedente. C’è un grosso punto interro-
gativo sulle cause di questo cedimento», ha poi sottoli-
neato Seb, che di certo sperava di festeggiare
diversamente il giorno del suo 29esimo compleanno. Il cir-
cuito di Spielberg, a quanto pare, gli è indigesto: ritirato
due anni fa con la Red Bull, giù dal podio nel 2015 per un
inconveniente al pit-stop. I famigerati cordoli potrebbero
essere stati la causa scatenante, come hanno spezzato le
sospensioni di altre vetture tra venerdì e sabato. Ma per
adesso sono soltanto ipotesi: «Insieme alla Pirelli indaghe-
remo», ha assicurato Arrivabene.