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GP GIAPPONE

Red Bull

Massimo Costa

Non c’è che dire, l’aria asiatica ha messo

le ali alla Red Bull-Renault. Singapore,

Sepang, Suzuka, hanno visto i piloti del

team di Christian Horner salire sempre

sul podio. Daniel Ricciardo secondo a

Singapore e primo a Sepang, Max Ver-

stappen secondo in Malesia e a Suzuka.

Non che sia una novità, altri cinque podi

consecutivi c’erano stati da Spielberg e

Spa, piuttosto è la conferma della cre-

scita costante e continua della Red Bull

che ormai è l’anti Mercedes per eccel-

lenza. Superata la Ferrari senza troppi

patemi, quel team il cui responsabile di-

ceva qualche mese fa che non ci si do-

veva preoccupare della squadra dei

bibitari. La RB12 gode di un ottimo te-

laio che va a nozze sui circuito veloci, ma

che se la cava tremendamente bene

anche sui cittadini. Insomma, non sem-

bra avere troppi punti deboli anche nella

gestione delle varie mescole delle

gomme Pirelli. Ma non è solo merito del-

l’aerodinamica.

Il grande lavoro

della Renault

Dietro a questa risalita c’è l’immenso la-

voro fatto da Renault che sta portando

la propria power unit ai livelli di eccel-

lenza che ci si augurava. Ci sono arrivati

tardi, dopo due stagioni piene di pole-

miche con i signori (non sempre il ter-

mine esatto per definirli) della Red Bull.

Si era arrivati anche alla rottura con Re-

nault lo scorso inverno e il team di Die-

ter Mateschitz era praticamente senza

motori fino al cambio di tendenza della

Casa francese che ha riaperto la porta a

Christian Horner ed Helmut Marko, che

spaesati e a testa bassa sono tornati a

Canossa. Red Bull gode anche per i suoi

due piloti, che nulla hanno da invidiare

a quelli che abitano in Mercedes e in

Ferrari. Ricciardo a Suzuka ha però sof-

ferto una strana mancanza di potenza in

qualifica del suo motore rispetto a

quello del compagno Verstappen, pro-

blema ripetutosi in gara unito a una an-

tipatica perdita di aderenza. Dalla

vittoria di Sepang al mesto sesto posto

di Suzuka, Ricciardo non deve averla

presa bene. L’olandese, invece, ha fir-

mato nuovamente una seconda po-

sizione dopo Sepang cancellando

definitivamente un periodo un

poco opaco. Non c’è che dire,

Verstappen ha corso benis-

simo tenendo un ritmo ele-

vato dal primo all’ultimo

giro e difendendosi da

pilota esperto (e final-

mente senza scorret-

tezze) su Hamilton

nell’attacco finale.