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GP BRASILE
Cover story
Stefano Semeraro
Intendiamo un limite alla pessima gestione di uno spettacolo
in cui a dare sempre il meglio – quando è loro concesso – sono
i piloti. Mentre a toppare in continuazione sono i padroni del
vapore. Lo si è visto anche in mezzo al nubifragio brasiliano –
tre ore di gara, la seconda più lunga della storia - con quella
scriteriata safety-car ordinata da Charlie Whiting, con il pub-
blico che ululava di delusione e girava in basso il pollice davanti
al serpentone dei piloti incatenati ad una assurda incertezza, e
loro che protestavano via radio: «Ci fermiamo? O ci faranno
correre? E se sì, quando, visto che tanto questa pioggia è de-
stinata a durare?» Come se fossero ragazzini da tutelare e non
professionisti che, al di là delle convenienze di campionato,
sono pagati per correre anche sotto la pioggia. E che per
giunta chiedono di farlo.
Le strane scelte
di Mister Whiting
Certo, decidere non è mai facile. Whiting può essere com-
preso – fino a un certo punto – per il ritardo iniziale e per le