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MONDIALE RALLY

Argentina

Marco Minghetti

La Ford Fiesta gommata Dmack della

Power Stage di El Condor taglia il tra-

guardo, e l’urlo sale alto al cielo. Thierry

Neuville ce l’ha fatta. Per soli 7 decimi,

ma ce l’ha fatta. E tutta la tensione per

essere rimasto incollato a controllare i

tempi intermedi di Elfyn Evans, final-

mente può lasciare spazio alla gioia. Non

prima, però, di essere corso dal rivale ap-

pena battuto, di trascinarlo fuori dall’abi-

tacolo per alzargli il braccio

riconoscendogli l’onore delle armi. In

fondo, è così che funziona tra uomini

veri.

Finisce così, nella maniera più bella, un

week end davvero intenso. Un Rally d’Ar-

gentina appassionante come non mai,

che alla fine ha premiato il pilota che ad

oggi sembra aver trovato il miglior fee-

ling con la propria vettura. Un successo

che ripaga il belga dopo le due vittorie

buttate incredibilmente al Monte-Carlo e

in Svezia, e che ora vede la Hyundai con

il numero 7 sulle portiere, come vettura

favorita da qui in avanti.

“Due successi consecutivi nel Mondiale

sono qualcosa di inedito per un pilota

belga, oggi ho scritto un’altra pagina di

storia - ha poi confessato Neuville ancora

visibilmente emozionato - ma se noi vo-

gliamo diventare campioni del mondo

dovremo sicuramente vincerne altri. Ora

siamo a due punti da Jari-Matti e 18 da

Sébastien non è davvero male…”.

Poi, ovviamente, è ritornato su finale di

gara: “È stato davvero tutto incredibile.

Noi sapevamo di aver dato tutto nella

speciale, ma quando sono arrivati i primi

split non erano buoni per noi. Ma è

stato un rally dove davvero poteva suc-

cedere du tutto, e dove anche noi ab-

biamo conosciuti problemi di forature e

di ammortizzatori. Ma non abbiamo mai

smesso di crederci, come non ha

smesso Elfyn e con il quale mi sono su-

bito complimentato perché era stato

davanti sin dall’inizio. Ora mi aspetto

che lui e la sua Fiesta saranno molto

competitivi in almeno altre tre/quattro

gare, perché le Dmack hanno dimo-

strato ancora una volta di essere molto

forti su questi terreni…”.