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GP SPAGNA
La grande sfida
Stefano Semeraro
«Così dovrebbero essere sempre le corse!». Alla fine del GP
di Spagna, Lewis Hamilton era esausto. Esaurito, prosciu-
gato dai giri passati a stretto contatto con Sebastian Vettel.
Ma felice, e non solo per la vittoria. Il duello in pista con il
tedesco della Ferrari gli ha fatto riassaporare il gusto della
battaglia, del confronto puro e duro. Anni '70, per inten-
derci, come piace a lui. «Sebastian era incredibilmente vi-
cino, incredibilmente veloce. Non potete capire quanto sia
contento. All'inizio le cose sono state difficili, sono scivolato
indietro e non so neanche bene cosa è andato sbagliato.
Però, sono riuscito a stargli attaccato, a due secondi di di-
stacco, a combattere». Le corse sfortunate di Kimi Raikko-
nen e Valtteri Bottas hanno ulteriormente scavato il solco fra
i due leader e il resto della truppa nella classifica generale.
Il campionato è appena iniziato, ma già da Melbourne si è
avuta la sensazione che sarebbe stata una gara a due. Mon-
tmelò ha confermato l'impressione e soprattutto ha messo
per la prima volta in scena un confronto non giocato tutto
sulle strategie, sui sorpassi ai pit-stop, ma fatto anche di
staccatone fumanti, di ruotate e sorpassi veri (anche se sem-
pre un po' sporcati dal DSR...).
Per ora i due rivali
sorridono, ma durerà?
In conferenza stampa dopo la gara i due, con l'aggiunta di
David Ricciardo, si sono scambiati battute divertite, ma è
chiaro che l'elettricità scorre sotto la pelle. Vettel prima della
premiazione ha lanciato una frecciatina al rivale («come hai
fatto a sorpassarmi, eravamo praticamente pari, non riesco
a capire»), facendo chiaramente intendere che il merito della
vittoria, per lui, spettata alla superiorità della power unit
Mercedes più che alle qualità del rivale. «Non so se io e Se-
bastian riusciremo a mantenere rapporti così amichevoli»,
ha commentato l'inglese. «Stavolta ci siamo toccati, e Seb
ha agito con rispetto, anche se ho percepito che era arrab-
biato, e me lo ha anche detto (soprattutto per il 'blocco' su-
bito da Bottas e il gioco di squadra Mercedes, ndr). Certo,
se mi avesse buttato fuori al primo giro e avesse vinto la
gara non credo che alla fine gli avrei detto: bel lavoro, amico!
Le corse sono fatte così...». Per Jacques Villeneuve conti-
nueranno a rispettarsi fino alla prima mossa 'sporca' di uno
dei due, fino a quando in pista non succederà qualcosa un
filo al di sotto dell'accettabile.
Hamilton e Vettel
Uno scontro di qualità
Probabile, anzi, quasi certo. Resta da capire se e quando arri-
verà il punto di rottura, ammesso che Mercedes e Ferrari, -
come tutti sperano – continuino sul filo dell'equilibrio fino alla
fine della stagione. Dopo gli anni del monopolio Red Bull e
quelli del dominio Mercedes c'è bisogno di gare vive, vissute,
combattute. C'è bisogno di una rivalità credibile e Liberty
Media non può che dirsi fortunata per essere entrata in gioco
proprio in questa ricca stagione. Ed è stato proprio Hamilton
a proporre un paragone calzante. «Io amo il tennis, e mi piace
vedere le finali in cui si affrontano Federer e Djokovic. Ammirò
la loro solidità. Lottano su ogni colpo, una palla fuori può si-
gnificare sconfitta, quindi sono sempre concentratissimi. Ecco,
sento che oggi io e Sebastian abbiamo avuto quel tipo di
scontro». Molti di questi giorni, naturalmente ad entrambi.