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Massimo Costa
Da eroe del GP di Russia a Sochi, dove ha conqui-
stato la sua prima vittoria in un Gran Premio di F.1,
a mero comprimario. Lo strano destino di Valtteri
Bottas si è determinato sabato mattina, quando
nel terzo turno di prove libere è rimasto a lungo
fermo ai box per un problema alla sua power unit,
perdita di acqua. Che gli hanno sostituito con un
motore vecchio, con quattro GP sui cavalli. Impos-
sibile quindi tentare la pole e tenere il passo degli
indiavolati Lewis Hamilton e Sebastian Vettel in
gara. E quindi è stato sacrificato per dare il più
possibile fastidio alla Ferrari del tedesco, l’unica
rimasta in pista dopo che proprio Bottas aveva
speronato il povero Kimi Raikkonen lanciandolo
contro Max Verstappen. Meglio di così, non po-
teva. Ovviamente non l’ha fatto apposta, ma
tant’è, una Ferrari era fuori gioco. E quando,
ormai con gomme sulle tele, la Mercedes gli ha
chiesto di tenere duro sul sopraggiungente Vettel,
ha recitato la sua parte. Correttamente. Per un
paio di giri, Bottas ha chiuso la porta alla Ferrari
costringendo Seb a un sorpasso che verrà mo-
strato a tutti per i prossimi 100 anni. Per conclu-
dere, Valtteri si è poi ritirato per guasto.