Background Image
Previous Page  10 / 62 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 10 / 62 Next Page
Page Background

10

MONDIALE RALLY

MONTE-CARLO

Guido Rancati

“Lo avevo pur detto che sarebbe stato

veloce come lo era un paio di anni

fa...”. Sébastien Ogier archivia la sua

terza vittoria sulle strade del Monte e

il venticinquesimo successo iridato in

carriera rendendo omaggio all'unico

avversario che gli ha reso la vita dura.

Già, l'aveva detto e ridetto. Ma forse

neppure lui si immaginava al rientro

nel mondiale rally dopo un anno spe-

so a correre in pista, che Sébastien

Loeb sarebbe stato in grado di impri-

mere fin da subito alla gara un ritmo

tanto forsennato. E invece l'ha fatto,

aggredendo la prima prova come se si

stesse giocando tutto. Rifilandogli set-

te secondi nel primo settore e poi

undici nel secondo, cinque nel terzo e

altri sette nel quarto: in tutto, trenta

secondi e otto in ventun chilometri e

trecentodieci metri. Tanta roba dav-

vero. Anche a tener conto del progres-

sivo miglioramento del fondo.

Costretto a inseguire, l'asso della Vol-

kswagen s'è immediatamente dato

unamossa. Ha vinto il secondo round,

ha recuperato più della metà del ritar-

do e s'è infilato sotto le coperte pen-

sando che il giorno dopo, sulle strade

di casa, avrebbe dovuto continuare a

darci dentro. Ma all'alba di venerdì ha

dovuto lasciare un'altra quindicina di

secondi al rivale. Troppi per non

costringerlo a reagire. L'ha fatto alla

grande, in due prove ha riaperto la

partita. Dietro di tre secondi, nel pri-

mo tratto della seconda boucle ne ha

persi altri tre e sei, ma in quello suc-

cessivo – complice un giro di valzer

dell'Extraterrestre – ha preso inmano

pallino. E non l'ha più mollato. Il tem-

po di mettersi tutti dietro un'altra vol-

ta e s'è ritrovato solo. Con un rimpian-

to, quello di essere tanto lontani sulla

strada. “Non si può dire – osserva a

bocce ferme – come sarebbe finita se

avessimo potuto partire meno lontani

uno dall'altro come capitava spesso

due e tre anni fa, quel che è certo è

sarebbe stato più bello per tutti se ci

fosse stato concesso di batterci alla

pari”. Così non è stato, ma il testa a

testa fra i due più forti del reame è sta-

to comunque intenso come pochi.

Finché è durato. Poi, con Loeb troppo

lontano per seguitare a rappresentare

un pericolo e con Jari-Matti Latvala

troppo contento di ritrovarsi agli

avamposti per farsi venire strane idee,

solo sbadigli. Interrotti di tanto in tan-

to dagli acuti di Robert Kubica e di

Kris Meeke. Potenti, certo, ma non

abbastanza da disturbare il riposo di

Ogier.