Fastlane Magazine - page 4

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Ha dominato la stagione ed ha
vinto in modo più che meritato.
Al Mugello, con tre gare di
anticipo, Nyck de Vries si è
laureato nuovo campione della
Formula Renault 2.0 ALPS. E lo
ha fatto alla sua maniera ovvero
restando davanti dall'inizio alla
fine in entrambe le gare come
spesso accaduto quest'anno.
L'olandese è arrivato al Mugello
dopo un'estate passata a
ripensare a quelle gare monzesi
che non sono andate come era
nelle previsioni. Non solo. Nei
test svolti dalla categoria una
settimana prima della gara in
Toscana, proprio il suo
avversario più temibile in
classifica, Charles Leclerc,
aveva ottenuto i migliori tempi
confermando la sua ottima
crescita nonché uno stato di
forma eccellente. Una forma che
il francese ha esibito anche nelle
prove libere dove ha ribadito il
suo gradimento al circuito del
Mugello. Ma questa era appunto
solo la vigilia. Quando il
cronometro ha cominciato a
contare per davvero, le cose
sono cambiate. Qualcosa è
scattato nella mente e così
l'olandese della Koiranen Grand
Prix ha fatto valere tutto il suo
grande potenziale. Si è seduto
in pit-lane ad osservare
l'avversario impegnato nel turno
di qualifica differente dal suo,
isolandosi però dal mondo
grazie ad un lettore Mp3 e a
delle cuffie efficaci.
Mentalmente ha ripassato ogni
curva del tracciato toscano
cercando di interpretarlo nel
modo migliore. Dall'esterno è
apparso concentrato e motivato
mentre sul viso gli si disegnava
un'espressione determinata.
Un ritmo
impossibile
Quando è toccato a lui, è salito
in macchina, ha affrontato uno
dei circuiti più impegnativi del
mondo e lo ha domato, facendo
segnare un tempo inavvicinabile
per tutti. Un crono che ha
cominciato a mettere qualche
tarlo nella testa degli avversari e
rafforzare nella sua la
convinzione che qualcosa di
bello stava per prendere corpo.
Quando fa così, de Vries diventa
imprendibile e la gara ha
confermato queste sensazioni.
Per assicurarsi il titolo la
soluzione era una sola e molto
semplice: vincere la gara. In
questo modo non avrebbe
dovuto curarsi della posizione di
Leclerc perchè la matematica
avrebbe tolto a tutti la possibilità
di raggiungerlo. Lo scatto dalla
pole è stato buono. Sul rettifilo
che porta alla prima staccata ha
mantenuto la traiettoria interna
e, alla San Donato, si è difeso
affrontando così da leader la
prima virata. I primi giri, pur con
un buon ritmo, non sembravano
essere in linea con il potenziale
che ci si aspettava. Leclerc
dietro non mollava e a tratti
dava persino la sensazione di
averne di più e poter attaccare.
Ma in realtà il passo di de Vries
era solo figlio di una scelta
tecnica. Al sesto passaggio,
quando la macchina ha
raggiunto la sua efficacia, il
baby McLaren ha abbassato di
colpo i suoi tempi lasciando il
francese a mezzo secondo. Da
quel momento è iniziata una
cavalcata fatta di giri veloci che
lo ha portato fino alla bandiera a
scacchi con ampio margine
sugli avversari. Bandiera che lo
ha salutato come il campione
2014.
Quel tweet
della McLaren
La festa nel team finlandese è
iniziata subito. Baci e abbracci
che sapevano tanto di
liberazione. Quando il piccolo
olandese è tornato ai box la
festa è continuata, senza
esagerazioni. “Sono felice è
normale – quest'anno sapevo
che sarebbe stato l'anno nel
quale avrei dovuto vincere. Un
po' di pressione c'era, ma tutto
è girato davvero per il verso
giusto e così ora ho
conquistato il mio primo titolo
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