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di Stefano Semeraro
Tanta fatica. Ma anche tanta soddisfazione.
Per una sfida accettata e vinta in tempi
strettissimi, quando molti avrebbero
scommesso sul contrario. Il debutto ad Adria
della Formula 4, la nuova categoria che sta
tanto a cuore della Fia, è stato insieme il
punto di arrivo e quello di partenza per la
Tatuus. Che ha stravinto la sua prima gara,
probabilmente la più difficile, ma che ora è
ben conscia di dover rilanciare fino alla fine
del campionato. Per continuare nel migliore
dei modi un'avventura che coinvolge, oltre
che la factory lombarda, anche tanta Italia
che lavora e crede nelle corse.
«Avevamo gli occhi di tutti puntato addosso,
e la cosa bella è che alla fine i commenti
sono stati molto positivi, e da parte di tutti»,
spiega Gianfranco De Bellis, insieme ad
Artico Sandonà il cuore e il motore della
Tatuus. «Gli osservatori della Fia, che tiene
molto alla Formula 4 in quanto tappa
fondamentale del percorso che dovrà portare
i piloti del futuro dal kart fino alla F.1, hanno
avuto parole belle per noi alla fine delle tre
gare. Ma tutti sono rimasti soddisfatti e
impressionati, dai piloti ai team. Se
pensiamo che quello italiano è stato il primo,
e per ora unico, campionato di Formula 4 a
partire in assoluto, ci riempie di orgoglio».
Dietro il successo della “prima” il lavoro di
allestimento e di progettazione fra le
“quinte” è stato tutt'altro che facile e
immediato. «E' stato un tour de force,
diciamolo pure», sorride De Bellis. «Basta
pensare che il primo shake‐down è stato
quello di Vairano, il 14 aprile: e a fine maggio
avevamo già consegnato 24 vetture,
nonostante in mezzo ci siano stati Pasqua, il
25 aprile, il primo maggio. Del resto siamo
abituati così...».
La Tatuus Formula 4 fissa un nuovo standard
in fatto di performance, sicurezza e
riduzione dei costi. «Tutte le categorie Fia
sono sicure – analizza De Bellis – ma questa
vettura credo rappresenti un passo in avanti.
E' facile da gestire, quindi consente di
contenere i costi, ma sotto il profilo della
sicurezza ha introdotto elementi anche in
previsione del futuro. Fra l'altro, proprio
sotto questo profilo, il regolamento prevede
un pannello anti‐intrusione lungo tutta la
fiancata. Una novità che è stata deliberata in
Inghilterra il 18 di gennaio e che ci ha
costretto ad una corsa contro il tempo che
abbiamo vinto superando tutti i crash‐test
previsti».
Un autentico lavoro di equipe che ha
coinvolto tanti “attori”, che ora, al primo
sipario, meritano un applauso. «I nostri
ragazzi alla Tatuus, che hanno lavorato a
ritmi pazzeschi. I fornitori, che hanno fatto
letteralmente i salti mortali per rispettare i
tempi. E i team, che hanno collaborato in
maniera davvero eccezionale. Senza di loro
non sarebbe stato possibile per noi vincere
questa sfida. Ed è un piacere vedere che oltre
a noi sono coinvolte tante realtà italiane:
dalla Brembo che ha fornito l'apparato
frenante, alla Autotecnica Motori che ha
fatto un grande lavoro sui propulsori Abarth,
alla Magneti‐Marelli che ha dato un
contributo importante con il nuovo cambio
elettrico. Alla Pirelli, che ha saputo fornire a
un prezzo davvero equo (650 euro a set, ndr)
gomme che si sono dimostrate
affidabilissime, come dimostra il raffronto fra
i tempi delle qualifiche e dell'ultima gara.
Inoltre la Wsk di Luca De Donno nelle vesti
di promoter ha svolto un lavoro eccezionale:
conoscendo il personaggio sono sicuro che il
meglio deve ancora venire. La federazione
poi è stata spesso criticata in varie occasioni,
ma credo che stavolta si meriti davvero i
complimenti».
Anche dal punto di vista agonistico il
“vernissage” di Adria è stato un successo, con
le vittorie di tre giovanissimi e di tre team
diversi – Lance Stroll (Prema), Ukyo
Sasahara (Euronova) e Andrea Russo (DieGi)
‐ e nelle tre corse in programma. «Sì, sono
state tutte gare entusiasmanti. La Fia spinge
molto su questo format per aprire ai
quindicenni, e in pista sono arrivati giovani
di tante nazionalità. Mi ha fatto piacere
vedere che gli italiani sono stati capaci di
farsi valere. Il duello fra Pulcini e Russo è
stato entusiasmante, ma tutte le gare sono
state avvincenti ed equilibrate, e anche
Drudi e Cairoli, che si è infortunato in gara 3,
si sono distinti». Se il buongiorno si vede dal
mattino, insomma, la Formula 4 è destinata
ad uno splendido futuro.
I NUMERI F.4
2 mesi
Dal 14 aprile a fine maggio: in
meno di due mesi dallo shake-
down di Vairano le vetture sono
state consegnate ai team.
3 vincitori
I piloti che si sono imposti ad
Adria: il canadese Lance Stroll
della Prema, il giapponese
Ukyo Sasahara della Euronova,
l'italiano Andrea Russo
della DieGi Motorsport.
30 vetture vendute
Fino ad ora le vetture vendute
dalla Tatuus sono 30. De Bellis:
«Ora dobbiamo fermarci, per
rilanciare poi la produzione di
altre 20”.
11 nazionalità
I piloti scesi in pista ad Adria
rappresentavano ben 11
nazionalità: Italia (6), Svizzera
(5), Giappone (2), Francia (2),
Israele (1), Bahrain (1), Russia
(1), Canada (1), Usa (1), Brasile
(2) e Malta (1).
LA
NOVITA
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