Tatuus iMagazine - page 10

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di Stefano Semeraro
Molti parlano di mercati emergenti, lei li frequenta
da anni: ci racconta qual è lo stato dell’arte del
motorsport in Cina e in estremo oriente?
«Il motorsport in Cina ricalca lo sviluppo del mercato
dell’auto seppur con il ritardo di qualche anno. I numeri
sono in continua crescita anche se, bisogna far notare,
ancora molto ridotti in confronto alle realtà di Europa,
Giappone e Stati Uniti. In Cina fino a 15 anni fa
praticamente nessuno si poteva permettere di possedere
un'automobile, il boom delle vendite degli ultimi anni
ha invece catapultato la Cina a primo mercato mondiale
dell’auto, ma con una nota importante che non viene
capita ancora dall’esterno: stiamo ancora parlando per la
grande maggioranza dei casi della vendita della prima
auto per nucleo famigliare. Il mercato sta crescendo
vertiginosamente, basato dunque sulla vendita della
prima auto che di solito viene considerata “di famiglia”.
Solo una percentuale bassissima può permettersi la
seconda auto e, dal mio punto di vista, è a partire dalla
seconda auto che si comincia a generare interesse per il
tuning e il motor sport. La “seconda macchina” diventa
l’auto da far vedere agli amici, da modificare, da portare
in pista. Questa e’ dunque la fotografia attuale della
Cina. La percentuale di persone che si e’ avvicinata al
motor sport come pratica o solo per passione è molto
limitata. Ogni anno sta crescendo a numeri con
percentuali a doppia cifra ma siamo ancora ad un bacino
di praticanti di al massimo qualche centinaio, ma le
prospettive nel medio‐lungo termine sono
incoraggianti».
Su che strutture e quali team può contare oggi la
Cina delle corse?
«La Cina dispone di quattro circuiti grado 2 ed una pista
grado 1 (Shanghai). Shanghai a parte, le altre piste sono
in condizioni precarie di manutenzione. Bisogna dire
che gran parte dei tracciati sono nati più per un
interesse speculativo edilizio che da un autentico
programma sportivo. Nonostante lo stato delle
infrastrutture, però, le piste soprattutto quelle nelle
località topiche, sono occupate per la maggior parte
delle giornate dell’anno da eventi delle case
automobilistiche: driving experience, corsi di guida,
presentazioni. Questo per far capire l’interesse delle case
costruttrici verso un mercato in forte crescita dove è
importante far vedere e far provare il prodotto al cliente
finale. I team di motor sport stanno cominciando a
nascere ma bisogna dire che il livello è piuttosto basso.
Le strutture più importanti sono gestite da personale
straniero che ovviamente fa valere la propria esperienza
in questo settore ancora troppo nuovo per i cinesi. I
teams hanno la loro sede principalmente in prossimità
delle piste. Zhuhai, data la vicinanza a Macao e Hong
Kong, è stata la prima area ad avere uno sviluppo di
attività motoristiche, con influenza straniera; Shanghai e
soprattutto Pechino sono realtà più recenti dove lo
sviluppo del motor sport è principalmente legato
all’attività del tuning».
Perché ha scelto di lavorare in Cina?
«La decisione di trasferirmi in Cina è stata una sfida ed
una scommessa. Dopo aver lavorato per 10 anni in
Prema PowerTeam ero alla ricerca di una nuova
esperienza diversa dalle solite opportunità che si
possono avere con un team lavorando in Europa. Di
sicuro il fatto che mia moglie è cinese ha fornito un
'assist' importante alla decisione, ma se fosse stato per lei
non ci saremmo spostati dall’Italia... Assieme a mia
moglie abbiamo iniziato a stringere contatti con il
motorsport cinese, e aiutato un pilota di Shanghai a
gareggiare in Europa nel Formula Renault nel 2004.
Dopo di che ho accettato una proposta di lavoro da
parte di un gruppo locale che mi ha offerto di
collaborare per creare un programma di promozione del
motorsport attraverso attività in pista e la formazione di
un team. Da qui siamo partiti per la nostra avventura».
“La mia scomme
LA
STORIA
Dopo più di un decennio passato come manager e ingegnere
di pista alla Prema e in altri ambiti delle corse europee,
Davide De Gobbi otto anni fa ha deciso di seguire le orme
di Marco Polo e partire all'esplorazione del pianeta Cina:
dove oggi attraverso Top Speed ricopre molti ruoli, compreso
quello di organizzatore della Formula Masters che impiega
vetture Tatuus. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come è nata
e come si sta sviluppando la sua interessante avventura in un
“pianeta” giovane ma pieno di prospettive per il motorsport
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