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RENAULT 3.5
CLAUDIO CORRADINI
Filippo Zanier
foto: Pellegrini
Sono una new entry del campionato, ma al
giro di boa della stagione 2013 hanno già
mostrato una competitività non comune
per una squadra al debutto e prestazioni
che hanno stupito il paddock della
F.Renault 3.5. Reduce dal quinto posto
conquistato aMosca daWill Buller, miglior
risultato della sua giovane storia, la Zeta
Corse si appresta ora ad affrontare la tra-
sferta austriaca del Red Bull Ring, l'appun-
tamento che di fatto inaugura la seconda
metà della stagione. Con Claudio Corradi-
ni, Team Manager della scuderia italiana,
abbiamo fatto il punto su quanto ottenuto
dal suo gruppo di lavoro fino ad oggi e par-
lato degli obiettivi per il prosieguo della sta-
gione.
La F.Renault 3.5 non è certo il conte-
sto più facile per un team appena
nato, eppure voi avete già mostrato
sprazzi di competitività ai massimi
livelli. Con Sainz a Monaco e Buller a
Mosca sono arrivati un 6° e un 5°
posto che con più fortuna potevano
anche essere qualcosa in più, e han-
no fatto capire che il risultato da
podio è vicino, alla vostra portata.
Come giudichi il 2013 di Zeta Corse
fino ad oggi?
"Dividerei questa considerazione in due
parti. Se guardo a come avevamo iniziato la
stagione, cioè in fondo alla lista dei tempi
nei test pre-campionato, e se considero le
difficoltà che abbiamo avuto e tutt'ora stia-
mo avendo per finalizzare una line-up di
piloti fissa, allora di certo i risultati che
abbiamo colto fino ad oggi sono importan-
ti. Lo sono in senso assoluto, perché tra le
serie propedeutiche alla F.1 laWorld Series
Renault è indiscutibilmente uno dei conte-
sti più competitivi, e lo sono a maggior
ragione per una squadra creata appena
quest'anno come la nostra. Questa però è
solo la prima parte del discorso".
E la seconda?
"Quando abbiamo creato la Zeta Corse,
l'obiettivo era dare vita a una struttura che
desse seguito alla squadra da cui nasceva,
cioè la BVM, cercando di ottenere migliori
risultati. E credetemi, lo abbiamo fatto, per-
ché pur essendo un teamnuovo, è composto
da professionalità ai massimi livelli in ogni
settore. Per questo, se da una parte i risultati
di Monaco e Mosca mi gratificano e sono
una conferma del buon lavoro svolto, so che
quella competitività che finora abbiamo
mostrato a sprazzi può essere la nostra cifra,
il nostro normale livello di prestazione. E'
ovvio, però, che in una squadra di ottimi
professionisti che lavorano insieme per la
prima volta ci sia bisogno di tempo per
diventare un vero gruppo, e questo nella pri-
ma fase del campionato ci è costato qualcosa
in termini di occasioni perse. A Spa, per
esempio, avremmo potuto fare la pole con
Sainz, e invece abbiamo pagato dazio alla
nostra gioventù come team. È qualcosa che
ci sta, ma che non dovrà ripetersi in futuro
perché, soprattuttoa livelli così alti, nell'arco
di un campionato vince chi fa meno errori".
I risultati migliori sono arrivati
quando avevate in macchina piloti
che nel paddock godono di una certa
stima: Sainz, Buller, Yelloly. Cosa
significa?
"Significa che in un monomarca tiratissimo
come la F.Renault 3.5, dove tutti i teamsono
in grado di fare un lavoro di buon livello, il
pilota fa una differenza enorme. Certo, nem-
meno il più forte tra loro potrebbe faremira-
coli su una macchina completamente sbal-
lata, ma quando le prestazioni delle mono-
posto in pista sono molto vicine, è il fattore
umano che viene a galla. Penso alla nostra
situazione nei test invernali: fino al Paul
Ricard il cronometro non dava buoni riscon-
tri, tanto che avevamo iniziato a dubitare di
noi stessi. Poi abbiamo messo in macchina
Yelloly che ci ha subito portato nella top ten
e ci ha dimostrato che in realtà le nostre scel-
tedi set-upandavanonellagiustadirezione".
“
Sainz jr per il momento è anche molto irruento
e basa questa sua velocità principalmente sull'istinto, ma se
riuscirà a mettere questi aspetti sotto controllo ha il potenziale
per diventare un grandissimo
CLAUDIO CORRADINI
Sopra,
il box Zeta Corse.
A destra,
Claudio Corradini
con Piget che ha
corso a Monza
