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palmente sull'istinto, ma se riuscirà a met-
tere questi aspetti sotto controllo ha il
potenziale per diventare un grandissimo".
In gara con le vostre vetture si sono
avvicendati anche Piget, Marinescu,
Yelloly, Buller, e Tuscher. Quanto è
difficile per un team cambiare alfieri
di gara in gara?
"È davvero molto complicato, da molti
punti di vista. Da una parte c'è il mercato
attuale, che rende difficilissimo trovare
piloti con un budget che possa supportare
l'intera stagione. Cambiare di gara in gara
diventa inevitabile, ma a quel punto il lavo-
ro di sviluppo tecnico che inevitabilmente
rallenta. Se si hanno sempre gli stessi piloti
sulle due vetture si possono portare avanti
linee di evoluzione dell'assetto che portano
un graduale miglioramento da una prova
all'altra, mentre è molto più difficile farlo
se ad ogni gara cambia chi si siede in vet-
tura. Allo stesso tempo, però, devo dire che
ognuno dei piloti scesi in pista con noi fino-
ra è stato fondamentale perché potessimo
portare avanti la stagione. Hanno portato
il loro appoggio, l'entusiasmo, e tutte le loro
doti senza mai risparmiarsi. Piget ci ha stu-
pito con prestazioni inattese da un pilota
che era fermo da due anni, Marinescu ha
un gran ritmo gara che gli permetterà di
cogliere ottimi risultati quando riuscirà a
sfruttare la gomma nuova in qualifica,
Sainz e Buller hanno portato risultati che ci
hanno dato conferme importanti".
Alla fine del campionato mancano
ancora cinque gare. Quali sono gli
obiettivi di Zeta Corse per la seconda
metà della stagione?
"Dal punto di vista sportivo spero che dal
Red Bull Ring in poi avremo una situazione
stabile per quanto riguarda i piloti. Ci stia-
mo lavorando in questi giorni, e le premes-
se sembrano quelle giuste. A quel punto
potremo concentrarci solo sul lavoro tecni-
co, sul portare in pista la migliore vettura
possibile, e l'obiettivo è confermarci sui
livelli mostrati a Monaco e Mosca, cioè tra
i primissimi team del campionato. Abbia-
mo già fatto alzare qualche sopracciglio, e
rispetto a inizio stagione i piloti ci guardano
con occhi diversi. Ora vogliamo completare
l'opera, costruire un bel finale di 2013 che
faccia anche da fondamenta solide per la
prossima stagione".
Uno dei momenti più importanti del-
la vostra stagione è arrivato con
Sainz Jr. a Monaco. Siete andati tal-
mente bene che anche unuomo noto-
riamente "difficile" come Helmut
Marko si è convinto adare a voi eCar-
los una seconda occasione a Spa...
"Effettivamente Monaco è stato un bellissi-
mo fine settimana per noi, e per certi versi
abbiamo raccolto meno di quanto avrem-
mo potuto perché senza un errore alle pisci-
ne Carlos avrebbe potuto fare la pole, che a
Monaco salvo rari casi è un'ipoteca sulla
gara. Lavorare con Sainz è stata una bella
occasione per vedere all'opera uno dei gio-
vani più interessanti del motorsport odier-
no, e devo dire che mi ha davvero impres-
sionato. In passato ho lavorato con piloti
grandissimi, gente che a livello di velocità
pura non aveva rivali, come ad esempio
Mansell. Senza essere irriverente, direi che
Carlosme lo ricorda, vedo nei dati registrati
dalla sua vettura la stessa velocità istintiva
che traspariva dalla telemetria di Nigel.
Certo, per il momento è anche molto
irruento e basa questa sua velocità princi-
In un monomarca tiratissimo come la F.Renault 3.5,
dove tutti i team sono in grado di fare un lavoro di buon livello,
il pilota fa una differenza enorme
CLAUDIO CORRADINI
Sainz in azione a Monaco
1...,49,50,51,52,53,54,55,56,57,58 60,61,62,63,64,65,66,67,68,69,...96
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