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FORMULA 1
GP UNGHERIA
Antonio Caruccio
Il Gran Premio d’Ungheria è storicamente
una delle piste su cui la McLaren si adatta
meglio. Nel corso della storia, delle 28 edi-
zioni disputate sino al 2013, ben 11 sono
andate nelle mani del costruttore inglese,
con il primo sigillo arrivato nel 1988 per
mano di Ayrton Senna, passando poi per
Mika Hakkinen e Lewis Hamilton, con una
comparsata di Jenson Button nel 2011. Ed
è proprio nell’era moderna della F.1 che
McLaren ha impressionato conquistando
sei successi negli ultimi nove GP ungheresi,
ma quest’anno non si poteva certo ambire
ad un risultato così importante considerati
i problemi di questa vettura. Con le dovute
proporzioni però, rispetto a quanto ottenu-
to sino ad ora, la McLaren ha raccolto un
risultato positivo, quantomeno incorag-
giante. Il colosso di Woking ha infatti por-
tato entrambi i piloti in zona punti, per la
seconda volta consecutiva dopo il GP di
Germania al Nurburgring, conquistando
otto punti nella classifica costruttori ed
avvicinandosi alla Force India, ora distan-
ziata di sole due lunghezze in quinta piazza.
Button e Sergio Perez hanno disputato due
gare diverse tra loro, ma che hanno avuto
entrambe un buon finale. L’inglese, che
partiva tredicesimo dopo una difficile qua-
lifica, nel corso della prima tornata si era
portato in ottava posizione, e sfruttando
una strategia a due soste ha risalito la chi-
na fino al settimo posto finale. Jenson ha
montato un treno di gomme medie nuove
in partenza con cui ha condotto le prime
ventiquattro tornate di gara da vero prota-
gonista. Mentre i piloti davanti erano su
tre soste, come Hamilton e Sebastian Vet-
tel, Button ne ha approfittato per portarsi
al terzo posto provvisorio davanti al cam-
pione tedesco della Red Bull, che proprio
alle spalle della McLaren ha visto aumen-
tare il gap che gli è costato la vittoria e la
seconda posizione a favore di Kimi Raik-
konen, che come le due MP4/28 ha basato
la sua gara su due soste. Button ha lottato
con Romain Grosjean in pista, che lo ha
superato andando a tagliare la chicane
dopo un contatto avvenuto nel secondo
settore in ingresso di chicane. Nel confron-
to diretto inoltre, Vettel ha pizzicato la ruo-
ta di Button, che fortunatamente non si è
forata. L’inglese ha poi condotto uno stint
di 13 giri con le gomme soft, per rimontare
le medie al passaggio 37, in occasione
dell’ultimo pit-stop e percorrere ben 33
tornate con lo stesso set, record assoluto in
questa corsa. Con le gomme soft inoltre,
Button ha ottenuto il secondo miglior tem-
po in 1’26”540, mentre Perez il terzo in
1’27”540. Proprio il messicano è stato il
pilota che con questa mescola ha compiuto
15 passaggi, a dimostrazione di come la
McLaren non soffra di eccessiva usura
degli pneumatici. Sergio, che aveva supe-
rato il taglio del Q3 in qualifica, è dovuto
scattare con le gomme medie usate,
seguendo poi, con un giro di differenza, la
strategia del compagno. Ciò che appare
più positivo è stata la facilità con cui la
McLaren era riuscita a precedere la Ferrari
di Felipe Massa e la Mercedes di Nico
Rosberg, andando così ad avvicinarsi alle
prestazioni delle monoposto che sino ad
ora hanno dettato il passo in questa stagio-
ne.
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