Italiaracing.net Magazine - page 16

16
FORMULA 1
GP UNGHERIA
Stefano Semeraro
Hanno in casa il pilota del presente – Kimi Raikkonen - e quello
del futuro – Romain Grosjean, se smetterà di fare il Paperoga e
metterà la testa a posto. Ma non sanno ancora se avranno un
domani. La Lotus come squadra è ormai al livello dei top-team,
nel mondiali piloti da domenica è seconda grazie allo straordinario
Kimi, in quello costruttori è quarta a una manciata di punti dalla
Ferrari (183 contro 194), ma alla vigilia del GP d’Ungheria il team
principal Eric Boullier ha ammesso che economicamente la situa-
zione è molto meno rosea. «Stiamo spingendo davvero forte in
pista – ha dichiarato – Finanziariamente siamo al limite, a volte
forse spendiamo anche più di quello che abbiamo. Però, è anche
vero che ci sono alcuni investitori pronti a farsi avanti, con un pia-
no di sviluppo molto bello e ambizioso per noi. Forse siamo un po’
in ritardo con i tempi, ma le cose si sistemeranno». La domanda
è duplice: quando? E Raikkonen sarà disposto ad aspettare anco-
ra? A quanto si sa, uno dei motivi che potrebbero convincerlo a
staccarsi dalla Lotus e a emigrare alla Red Bull è proprio il ritardo
nei pagamenti del suo attuale team. Kimi come stipendio base gua-
dagna meno di Sebastian Vettel e Mark Webber, 3 milioni di euro
contro 12 e 10, ma il meccanismo dei bonus previsto dal contratto
avrebbe messo in ginocchio la Lotus.
In Ungheria il finlandese avrebbe ammesso al sito sport1.de che
«ci sono dei problemi», con la Lotus, fra l’altro neanche nuovi. Nel-
la straordinaria gara in cui è riuscito a salire sul podio usando una
strategia a due sole soste (e mandando a quel paese gli ingegneri
che volevamo farlo rientrare un giro prima in occasione del secon-
do stop), Kimi è riuscito a reggere 33 giri con lo stesso treno di
gomme, sudando freddo, ma difendendosi con grinta da fuoriclas-
se dall’assalto di Vettel negli ultimi due giri. Un po’ come Fernando
Alonso, anche IceMan è stanco però di dover rimediare sempre
con prestazioni al limite alle insufficienze della macchina e soprat-
tutto del team.
«Ovviamente abbiamo fatto dei progressi – ha ammesso – ma il
secondo posto non è quello che voglio io, né il team. Venerdì non
ero contento di come andavano le cose con le nuove gomme (che
secondo la Lotus si adattano poco al suo stile di guida, ndr). In
qualifica è andata meglio, lì mi sono complicato la vita da solo, ma
anche in gara il comportamento degli pneumatici non è stato idea-
le. Lamacchina dopotutto andava bene e anche se non è facile recu-
perare all’Hungaroring, partendo da dietro con la strategia a due
soste abbiamo dimostrato di essere competitivi. Però, finire secon-
di o terzi non basta per il campionato. Sono riuscito a rosicchiare
tre punti a Vettel, ma una vittoria avrebbe cambiato tutto. Comun-
que lotteremo fino alla fine».
Come a dire: io ci sono, il team un po’ meno. Come un po’ meno
felice è stato alla fine Grosjean, che all’inizio è rimasto bloccato
dietro Vettel, poi ha dovuto pagare due volte dazio per i suoi sor-
passi a Jenson Button (salto della chicane, 20 secondi di penaliz-
zazione) e a Felipe Massa, con il secondo che gli è costato un dri-
ve-trough decisamente troppo severo e risultato fatale per le sue
speranze di battersi per la vittoria. «Con Button mi sono anche
scusato – ha detto il franco-svizzero – nel caso di Massa è stata
una buona manovra, peccato che gli steward la pensassero diver-
samente, anche Massa è d’accordo con me. Onestamente non pen-
so avrei potuto fare meglio, la macchina andava bene, forse la stra-
tegia non è stata buona come pensavamo, ma è stato il traffico a
danneggiarci». Fossimo in Boullier, una chiamata d’urgenza agli
investitori la faremmo.
1...,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15 17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,...90
Powered by FlippingBook