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MONDIALE RALLY
AUSTRALIA
Guido Rancati
Senza storia. Sébastien Ogier lascia la pri-
ma speciale – una kermesse e niente più –
ad Andreas Mikkelsen, reagisce in fretta,
prende il pallino e non lo molla più. Colle-
ziona diciannove successi parziali su venti-
due a disposizione, vince il suo sesto rally
della stagione. E, per gradire, fa suoi anche
i tre punti supplementari destinati a chi
realizza il miglior tempo nella Power Stage.
“Abbiamo fatto un buon lavoro”, dice a boc-
ce ferme l’asso della Vokswagen. Prima di
raccontare una volta ancora la storiella del-
la soddisfazione che gli procura l’aver por-
tato altro fieno nella cascina della squadra
lanciata verso la conquista del primo titolo
iridato destinato ai costruttori. Poi mette
da parte quella falsa modestia che i cam-
pioni si concedono di tanto in tanto e parla
di gara perfetta. Eh già, anche sulla terra
australiana il lungo delle Hautes Alpes non
ha sbagliato niente. Ha dominato e, una
volta di più, ha dato l’impressione di gioca-
re con i suoi avversari. Proprio come, per
anni e anni, aveva fatto l’altro Seb del ral-
lismo mondiale, quello al quale da qui a
poco toglierà la corona. Lo farà in Alsazia,
s’ha da credere. Raccogliendo quel misero
punticino che alla fine dell’appuntamento
agli antipodi gli manca per avere anche il
conforto dell’aritmetica. Forse giocando in
difesa come, nell’anno di grazia duemila e
quattro, aveva fatto l’Extraterrestre in Cor-
sica, rinunciano a rincorrere Markko Mar-
tin esattamente come, prima e durante la
gara sull’Ile de Beauté, aveva seguitato a
suggerirgli Carlos Sainz. O forse attaccando
per cercare di rovinare la festa d’addio del
suo mentore.
Può essere che un tantino gli bruci, l’aver
dovuto accontentarsi – si fa per dire – di
festeggiare nello sterminato Paese dei can-
guri soltanto – si fa di nuovo per dire – l’en-
nesima vittoria. Ma non lo mostra. Provo-
carlo ricordandogli che al via dell’ultimo
tratto cronometrato il titolo era virtual-
mente suo non basta a spegnergli il sorriso.
Le ottantatré lunghezze di vantaggio sono
un margine enorme, incolmabile.
Ecco come è finita
l’avventura
di Kris Meeke
in Australia