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FORMULA 1
GP SINGAPORE
Sergio Perez
Massimo Costa
Di più quest’anno proprio non si può, ma
fa comunque una certa impressione
(positiva) vedere l’impegno che tutti ci
mettono per racimolare qualche punto.
Non stiamo parlando della Sauber o della
Force India, ma della McLaren divenuta
la quinta forza del mondiale. Che detta
così potrebbe sembrare qualcosa di
importante, in realtà è un declassamento
che fa arrossire MartinWhitmarsh e com-
pagnia. A Singapore però, Jenson Button
e Sergio Perez hanno concluso in zona
punti al termine di un Gran Premio diffi-
cile, nel quale hanno combattuto aspra-
mente con rivali al volante di monoposto
più veloci e competitive. A un certo pun-
to, pareva che Button riuscisse a portare
a termine un’impresa che nel 2013 ancora
manca, conquistare il podio. Ma non ce
l’ha fatta e via via ha perso inesorabil-
mente posizioni. Nobile decaduta, si dice
e per ora è proprio così. La MP4/28 verrà
infilata con vergogna nel museo della
McLaren, magari coperta da un telone
per non mischiarla con le altre perle vere
sfornate da Woking. Button ha concluso
settimo accusando nel finale una man-
canza di velocità mentre Perez, ottavo,
non è stato fortunato con la chiamata in
pista della safety-car per l’incidente di
Daniel Ricciardo. I due piloti McLaren
hanno poi dichiarato in concerto che di
più non si poteva ottenere e c’è proprio da
credergli. AWoking aspettano il 2014 con
ansia, ancora con maggiore emozione il
2015 quando inizierà la partnership
motoristica con la Honda. Il team princi-
pal a Singapore ha già iniziato a fare tat-
tica, imitato da Ron Dennis, i quali
entrambi hanno aperto la porta, o il por-
tone, a un ritorno di Fernando Alonso
proprio per l’anno che segnerà il ritorno
del marchio giapponese.