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Antonio Caruccio
Giovanni Venturini è stato il primo pilota
italiano a vincere nella storia della GP3.
L’inno tricolore è risuonato a Silverstone,
nel mese di luglio, in occasione della secon-
da manche che ha visto il vicentino domi-
nare la corsa rintuzzando gli attacchi di
Nick Yelloly. Giovanni ha in qualche modo
trovato con quella vittoria un momento
felice all’interno di una difficile stagione
che tuttora lo vede battagliare duramente
per emergere in un contesto estremamente
competitivo come la GP3
Che bilancio puoi trarre della tua sta-
gione 2013?
“Non esaltante. Pensavamo di poter fare
meglio da come erano andati i test inver-
nali, magari non di essere in lotta per il tito-
lo, ma sicuro nei primi cinque. Poi c’è stato
da parte della Pirelli un cambio di pneuma-
tici a stagione in corso che ci ha destabiliz-
zati e se non fosse stato per la vittoria di Sil-
verstone si sarebbe trattato una stagione
molto negativa”.
Che problemi ci sono stati durante
questa stagione?
“La diversa mescola impiegata da Valencia
ci ha colti di sorpresa e non abbiamo saputo
reagire subito. In qualifica non siamo riu-
sciti a registrare un buon tempo con quelle
gomme nuove, ma sul passo gara non sia-
mo messi male. Il problema, purtroppo o
per fortuna, non è solo mio ma anche dei
miei compagni di squadra”.
Raccontaci il successo di Silverstone.
“Sono partito bene dalla pole. Yelloly mi ha
superato alla seconda curva, ma ha sbaglia-
to e l’ho ripassato. Lui aveva forse un paio
di decimi più di me come ritmo, ma non è
riuscito a passare e sono stato bravo nel
tenerlo dietro. È stata una delle gare più
belle che ho mai fatto, sono andato al mas-
simo e nonho commesso errori. È stato bel-
lo vincere in casa degli inglesi, davanti ad
un loro connazionale per un team locale,
facendo risuonare l’inno italiano”.
Sei stato il primo italiano a vincere in
GP3. In che modo questo ti ha cam-
biato?
“Ero abituato a vincere nei campionati pro-
pedeutici, ma certo dopo la difficile stagio-
ne 2012 è stata una svolta. Quello che mi fa
piacere è che nella storia della GP3 ci sono
stati tanti piloti, alcuni considerati più forti
di me e che arrivavano anche da program-
mi Formula 1, ma hanno fallito dove invece
io ce l’ho fatta”.
Come mai hai messo una bandiera
indonesiana sulla tua macchina?
“Perché è la bandiera del mio sponsor, Per-
tamina, che quest’annomi aiuta nel proget-
to GP3 con Trident”.
Sei anche stato in Indonesiaquest’in-
verno…
“Vi ho trascorso due settimane, una a Gia-
karta dove c’è la sede centrale di Pertami-
na, ed una a Bali, dove abbiamo poi rag-
giunto l’accordo per questa stagione. È sta-
tomolto bello perché ho visto da vicino una
realtà che non conoscevo e ho molto
apprezzato il modo in cui sono stato accol-
to”
Che ambizioni hai per l’ultima gara
ad Abu Dhabi?
“Vincere, sperando di sistemare i problemi
che abbiamo avuto sino a qui. Ma se riu-
sciamo a fare una buona qualifica c’è una
buona possibilità di puntare in alto e mi
piacerebbe lottare per la vittoria in gara-1
anziché in gara-2”.
Prenderai parte ai test GP2 la setti-
mana dopo la gara?
“No, non è preventivato nulla al momen-
to”.
Sei salito nel 2011 dalla F.Renault
all’Auto GP, un salto che sembrava
importante, ma che hai affrontato
nella giusta maniera. Come ricordi
quel periodo?
“Mi è servito molto correre in Auto GP per-
ché ho dovuto per la prima volta fare i conti
con una vettura da 500 cavalli, potendomi
confrontare in un panorama internaziona-
le con avversari di buon livello, spendendo
un budget appropriato. Penso sia la giusta
scelta per tutti i piloti che arrivano dalla F.3
o dalla Renault 2000”.
Cosa farai inquesta pausa che c’è pri-
ma di Abu Dhabi?
“Andrò un po’ in vacanza a Malaga per
rilassarmi e poi continuerò gli allenamenti
in maniera serrata da ottobre e tornerò al
simulatore da Trident”.
Chi pensi vincerà il titolo?
“Credo Kvyat, perché arriva carichissimo
da Monza e Spa e non ha nulla da perdere,
quindi forse ha più possibilità di Regalia.
Mi piacerebbe poter intromettermi al ver-
tice per rovinargli la festa e fare da arbitro
in questo finale di campionato”.
Sei inoltre entrato a far parte del pro-
getto giovani della CSAI. In chemodo
sei supportato?
“Direttamente non ho avuto alcun vantag-
gio sotto questo aspetto, ma come tutti
hanno visto nelle ultime settimane è arri-
vato un accordo tra la federazione ed il
team. Speriamo quindi che si muova poi
qualcosa per i piloti italiani”.
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