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Stefano Semeraro
Per Peter Sauber, che nello scorso weekend ha festeggiato
i 70 anni, non ci poteva essere regalo migliore. Dopo i tanti
rumours, le tante voci sulla crisi economica della Sauber,
sull’addio di Nico Hulkenberg (che andrà alla Lotus), e sul-
l’identità e la solvibilità degli investitori russi che dovreb-
bero salvare l’ormai storico team svizzero, la Sauber in
Giappone ha piazzato ancora un affondo di classe. Sesto
Hulkenberg, settimo Esteban Gutierrez, autore di una gara
notevolissima, la sua migliore sin qui nella stagione del
debutto.
E sarebbe potuta andare anche meglio, se Nico nel finale
non si fosse ritrovato con le gomme ormai finite, costretto
a cedere il passo prima a Kimi Raikkonen poi, a soli tre giri
dalla fine, a Fernando Alonso. «Ma non dobbiamo essere
troppo dispiaciuti per questo – ha detto Hulkenberg alla
fine – perché abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Ci
siamo battuti per tutta la gara. Dopo il secondo pit-stop mi
ero anche meravigliato di essere riuscito a staccarmi un po’
da Alonso, ma probabilmente Fernando stava rispar-
miando le coperture. Anche se le gomme mi
hanno lasciato solo alla fine, per quasi tutto il
GP sono riuscito a tenermi dietro entrambe le
Ferrari. Per la Sauber è un sintomo di solidità,
il sesto e settimo posto sono davvero ottimi per
noi». Anche per i nervi di Monisha Kalten-
born, la team principal che da settimane si sta
battendo come una leonessa per spiegare al
mondo delle corse che la Sauber è viva e lotta,
a dispetto della crisi. Riuscire a far vedere i sor-
ci verdi al colosso rosso che le fornisce inmoto-
ri, poi, è una soddisfazione in più, che si
aggiunge ai progressi mostrati da Gutierrez.
Il messicano ha artigliato i suoi primi punti iri-
dati, piazzandosi a poco più di due decimi dal
compagno di squadra Hulkenberg nel Q2, che
in gara sono diventati venti secondi. «Il mio
obiettivo è proprio questo: avvicinarmi sempre
di più a Nico», ha spiegato Esteban dopo la
gara. «E spero di riuscirci nelle ultime quattro
gare, anche perché segnare punti per noi diven-
ta vitale. Nelle ultime gare siamo migliorati
costantemente, dobbiamo continuare così. Non
ho vissuto giorni facili all’inizio di stagione, ma a Suzuka
finalmente mi sono veramente divertito a guidare». E’ da
dopo l’estate che Gutierrez, in barba ad un inizio di stagione
al limite del disastroso, ha mostrato segni di ripresa. A Sin-
gapore e in Corea era riuscito ad entrare nel Q3, l’ottimo
settimo posto giapponese è la conferma, anche per la Kal-
tenborn, che puntare sul 22enne per la Sauber è stato ragio-
nevole. «Il lato positivo è la curva di apprendimento che ha
mostrato Esteban–ha suggerito la teamprincipal di origini
indiane – all’inizio le cose sono state molto difficili, ma noi
abbiamo sempre creduto in lui. Sapevamo che a un certo
punto i risultati sarebbero arrivati».
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