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FORMULA 1
GP GIAPPONE
Stefano Semeraro
E’ come se lo sciogliete le righe fosse arri-
vato silenzioso, sottotraccia, quasi sublimi-
nale. La Ferrari a questo Mondiale ha da
chiedere ormai solo il secondo posto nella
classifica costruttori, e a Suzuka a facilitarle
il compito anti Mercedes è arrivato il ritiro
di Lewis Hamilton e la penalità a Nico
Rosberg. AMaranello stanno già pensando
alla macchina del 2014, Alonso e Massa
corrono da professionisti, ma è come se
avessero la testa altrove. Fernando, che con
90 punti di distacco da Sebastian Vettel e
quattro gare da fare, ormai ha smesso uffi-
cialmente di credere ai miracoli, si diverte
a punzecchiare il team. Buttando lì piccole
(o grandi) provocazioni delle qualifiche
(«non possiamo stare dietro alla Toro Ros-
so»), o anche limitandosi ad ascoltare –
gongolando - le voci che girano nel paddock
a proposito di un suo futuribile passaggio
alla McLaren. Si consola con il record di
punti assoluti per un pilota nel mondiale e
fa capire che con una macchina diversa
chissà ora dove sarebbe. «Il quarto posto
oggi era il massimo – ha detto alla fine – i
primi tre erano irraggiungibili. Concentria-
moci sul secondo posto costruttori, perché
la McLaren non è poi lontana e se vogliamo
salire sul podio nelle prossime gare dobbia-
mo darci da fare. Io festeggerò il record e
mi concentrerò sulla prossima gara. Questa
è già passata». Tradotto: prima finisce que-
st’annata sciagurata, meglio è.
Massa, da quando è stato ufficialmente
scaricato, si toglie i sassolini dalle scarpet-
te. Ancora migliore di Alonso in qualifica,
quando in gara si è ritrovato quinto davan-
ti al compagno di squadra, sesto, ha chiuso
le orecchie davanti al richiamino che gli
arrivava dai box. «Multifunction strategy
A, now please», gli ha sibilato negli auri-
colari Rob Smedley, incolpevole Jago, ma
Felipe davanti a quel messaggio in codice
che significa banalmente “fai passare
Alonso, e fallo ora”, ha alzato le spalle e
tenuto giù il piede. Così Nando ha dovuto
inforcare il DRS e darsi da fare in proprio
per superarlo. Una ribellione poi finita tri-
stemente, visto che il brasiliano per un
eccesso di velocità in pit-lane si è beccato
un drive-through ed è poi scivolato in deci-
ma posizione, da quinto che avrebbe potu-
to essere. Saldi – e finti sordi – di fine sta-
gione.
«Non sonomessaggi simpatici da sentire»,
ha sibilato poi Felipe, prima di ammettere
che si era trattato sin dall’inizio «di una
giornata difficile. Quando sono entrato in
pit-lane non mi sono accorto di essere
troppo veloce e non c’era aderenza, pecca-
to perché è la seconda volta che mi capita
(errare è umano, perseverare…ndr). Dopo
il drive-trough mi sono ritrovato nel traf-
fico, e chi aveva fatto la terza sosta mi ha
passato grazie alle gomme fresche». Le
parole di Stefano Domenicali («la Ferrari
non molla fino alla fine, siamo secondi in
entrambi i campionati, in linea con i nostri
obiettivi») sembrano sempre più i dispacci
di Cadorna dall’ennesima Caporetto. In
attesa che arrivi un Armando Diaz della
progettazione (lo sarà James Allison?)
capace di riportare la Rossa oltre il Piave
delle sue speranze, resta questo triste
autunno da passare in trincea, sperando
che arrivi presto la fine.
1574 punti iridati: è il totale aggiornato
a Suzuka di quelli conquistati in carriera
da Fernando Alonso, che è diventato il
pilota con più punti nella storia della
F.1, sorpassando Michael Schumacher,
fermo a quota 1566. Va però detto che
il tedesco ha gareggiato quando si
assegnavano meno punti
ALONSO da Record