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Pedro Piquet nel 2011
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che sarà utile per sempre. Avere degli orari di
lavoro, dover rispettare delle regole sportive
e tecniche, far parte in definitiva di una strut-
tura nella quale tutti lavorano per raggiunge-
re un obiettivo, è ciò che aiuta a diventare
adulti e responsabili. Ioho cominciatoa lavo-
rare solo dopo che ho smesso di correre, a 40
anni, in una attività mai svolta prima. Ho
impiantato un’organizzazione aziendale che
funziona con criteri simili, e che nel tempo si
è sempre più ingrandita. Per i ragazzi di oggi
imparare queste regole da subito è un
momento di crescita che va oltre la carriera
di pilota.”
A proposito della “tua” F.1: cosa ne pensi di
“Rush”? Ti è piaciuta la storia di Lauda e
Hunt riprodotta al cinema? “Un bel film. Gli
attori sono entrati bene nei personaggi e
soprattuttoDaniel Brühl nella parte di Lauda
èmoltopreciso. Sono rimasto inamicizia con
Niki, che spesso viene a trovarmi col suo
aereo in Brasile. Beh, è vero, a volte scherzia-
mosul fattocheutilizzando ilmiohangarnon
paga il ricovero del suo aereo. Ma lui è così,
sempremolto accorto...” Eh, ma ora ci sta un
ricordo di James Hunt: “Allora ti riporto il
quadro di me stesso, come mi dipingo in
quell’epocanei discorsi aimiei figli.Ho appe-
na esortato Pedro ad accrescere quanto più
possibile lasuaconoscenza tecnica, ricordan-
dogli che nel confronto con Lauda ero alme-
no pari a Niki in questo campo. Però, senza
tralasciare l’altro aspetto della vita. Una cosa
che non ho mai fatto è bere. Ma, per il resto,
ero peggio di Hunt...”.
La presenza dei piloti brasiliani nelle gare internazionali di kart è notevole. L’ASN li
ha seguiti alla recente tappa del Mondiale KF Junior CIK-FIA di Sarno, dove sono
stati presenti Clayton Pinteiro, presidente della Confederazione brasiliana, e Gio-
vanni Guerra, che presiede la federazione dello stato di Maranhâo. Pinteiro progetta
di portare il kart internazionale nel suo Paese:
“L’Academy Trophy ci ha convinti, è una serie ben strutturata tecnicamente, che vor-
remmo portare nel 2014 in Brasile. Sono qui per richiedere alla CIK-FIA una prova
del Trofeo per la prossima stagione, mentre stiamo già pensando a costituire una
categoria nazionale simile per i nostri piloti.”
Come è praticato il karting in Brasile?
“Siamo saliti quest’anno a 2500 piloti in attività, che significa più del doppio da quan-
do, nel 2009, sono in carica come presidente della Confederazione. Ha funzionato
la politica di riduzione dei costi, attuata mediante l’aumento delle importazioni del
materiale: oggi sono distribuiti in Brasile 7 motori e 9 telai di marche diverse, contro
l’unico motore e i 4 chassis disponibili in precedenza. Dal 2014 avremo poi 5 tipi di
gomme, completando così una disponibilità di materiale che, grazie alla concorrenza,
ha fatto scendere i costi ma anche, parallelamente, allargato il mercato.”
E sul piano delle iniziative cosa si muove in Brasile?
“A fine stagione si organizza sul circuito di Florianopolis (lo stesso del Desafio das
Estrelas, gara cui partecipano piloti di F.1, ndr) la Copa das Federaciones, dove sono
invitati i primi due classificati in ogni categoria nei 19 campionati regionali brasiliani.
E’ una manifestazione che riscuote successo e che fa parte di un movimento che a
Sarno, per il Mondiale KF Junior, ha espresso il nostro Giuliano Raucci in prima fila
nello schieramento della Finale.”
L’INTERVISTA – CLAYTON PINTEIRO
IL KARTING BRASILIANO SI ESPANDE
Raucci
Sereia
Drugovich
Pedro Piquet
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