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loro sensazioni ed interpretare alcuni com-
portamenti, fungendo quasi come filtro
anche per aiutare gli ingegneri a capire
come supportarli. Inoltre posso dare loro
degli aiuti dal punto di vista della guida
perché i tecnici, non avendo questo tipo di
esperienza, non saprebbero come correg-
gerli”.
Come mai la scelta della F3 Open? Ci
sono altre opzioni per il futuro?
“Penso sia uno dei migliori campionati al
momento, come offerta, nel panorama del-
la F.3. È una serie ben organizzata e ben
gestita. Il calendario è molto valido perché
andiamo a correre su otto piste che sono le
stesse su cui va anche la Formula 1, ed i
budget sono piuttosto contenuti permet-
tendo ai piloti di poter risparmiare dei sol-
di che saranno poi reinvestiti in futuro.
Non credo sia molto sensato spendere
700mila euro per fare una F.3 europea,
quando con un budget leggermente più
alto si più andare a correre in World Series
Renault o in GP3. Non abbiamo ancora
deciso cosa fare in futuro, ma abbiamo pia-
ni ambiziosi e vorremmo crescere”.
Quest’anno avete puntato su due
piloti debuttanti, in che modo ha
influito sui vostri piani?
“Lo scorso anno abbiamo cercato un pilota
valido per dimostrare il potenziale della
squadra. Quest’anno invece, abbiamo fatto
la scelta inversa, prendere due giovani pro-
mettenti che puntassero ad un progetto
biennale che permettesse loro di fare espe-
rienza per poi ambire a lottare per il titolo.
È stato un lavoro importante, Nicolas
Pohler è salito più volte sul podio e Gerar-
do Nieto ha conquistato anche la vittoria a
Spa, quindi ci riteniamo molto soddisfat-
ti”.
Proprio a Spa avete portato all’esor-
dio la F312 con Brandon Maisano,
che non ha poi proseguito con voi.
Come mai?
“In Belgio abbiamo portato la nuova mac-
china per un pilota esperto come Brandon,
dove abbiamo ottenuto un quinto posto
che ha dimostrato che possiamo lottare al
pari con gli altri. Maisano non saliva in
macchina da molto tempo quindi con
un’adeguata preparazione saremmo potuti
andare a podio, ma la partecipazione era
comunque limitata a quella corsa, come
promozione di un progetto insieme all’In-
trepid Kart di Mirko Sguerzoni che porterà
nel futuro i propri frutti facendo arrivare
giovani kartisti nel nostro campionato”.
Tra poco inaugurerete una nuova
officina. In che modo si riesce anco-
ra ad investire in un paese come
l’Italia?
“Il nostro obiettivo è quello di puntare sul-
la qualità e per farlo abbiamo bisogno di
dare ai nostri clienti il top di gamma che
c’è in circolazione. Abbiamo una solida
struttura alle spalle, non solo una squadra,
ma un’azienda. Abbiamo un’ottima base
economica e l’inaugurazione dell’officina
sarà l’inizio di una nuova piccola era per il
nostro team”.
Pohler è cresciuto quest'anno nel team DAV
1...,87,88,89,90,91,92,93,94,95,96 98,99,100,101,102,103,104,105,106,107,...110
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