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F.3 OPEN
MATTEO DAVENIA
Antonio Caruccio
Matteo Davenia è il team manager della
DAV Racing, squadra nata due anni fa, ma
che già nella European Formula 3 Open ha
dimostrato di essere tra i teamdi punta, sia
nella classe Copa dedicata alle Dallara
F308, dove ha vinto il titolo con Kevin Gio-
vesi lo scorso anno, sia nella serie dedicata
alle nuove F312, dove in sole due gare si è
portata già al livello delle squadre più bla-
sonate del campionato.
Quest’anno sei passato dall’essere
pilota a fare il team manager. Come
è maturata questa scelta?
“Insieme a mio padre, dopo aver per anni
ponderato l’ipotesi di aprire un team, a
fine 2011 abbiamo deciso di buttarci in
questa impresa. Ho progressivamente
diminuito il mio impegno da pilota per
concentrarmi per quello che sarà poi il mio
lavoro in questo ambiente. È quindi nata
la DAV Racing, che per noi è comunque
una grande passione, perché il business
principale del marchio Davenia è quello
degli alimentari”.
Come si vive dall’altra parte del
muretto una gara?
“Le emozioni sono diverse rispetto a quan-
do correvo, la tensione è alta perché ci sono
dei tuoi piloti su cui hai investito tempo e
risorse umane e ti auguri che tutto possa
andare bene per loro. Tuttavia c’è meno
pressione perché non c’è direttamente in
gioco la tua vita e la tua carriera”.
La tua squadra è nata solo due anni
fa ma avete già raccolto grandi risul-
tati. Qual è il vostro segreto?
“Il team è nato per ottenere grandi risulta-
ti. Non essendo il nostro business princi-
pale, investiamo molto sia sulla parte tec-
nica sia sul fattore umano. Nel 2012 c’è sta-
to un grande sforzo da parte nostra e
abbiamo dato ad un pilota esperto come
Kevin Giovesi la possibilità di mettersi in
luce, e grazie a questi risultati la sua car-
riera si è rilanciata. Abbiamo nel nostro
staff ingegneri preparati e provenienti da
campionati di grande livello, addirittura
dalla Formula 1. La qualità è l’aspetto prin-
cipale che cerchiamo e poniamo in tutte le
nostre attività come azienda”.
La tua giovane età ed il fatto che fino a
pochi mesi fa eri nell’abitacolo, ti aiuta nel
rapporto coi piloti?
“Moltissimo perché i nostri piloti sono gio-
vani, soprattutto quest’anno. Il mio appor-
to è fondamentale perché riesco a capire le
