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Sébastien Bourdais 6
Non si può proprio negare che il team Dragon sia obietti-
vamente inferiore. Ciò nondimeno, Bourdais sfiora la vit-
toria e porta a casa tre podi, guadagnandosi un contratto
in casa KV per sostituire Tony Kanaan… 6 di fiducia.
James Jakes
6
E’ chiaramente un pilota “con la valigia”, ma si tiene alle
spalle del “caposquadra” Rahal nonostante non sia tra i più
fortunati in pista.
Josef Newgarden 6
Difficile capire quale sia il vero potenziale del team Fisher
e del pilota americano. Certo è che Sarah Fisher ed Andy
O’Gara in cinque stagioni avevano visto la top-5 solo una
volta, e per merito di Ed Carpenter. Newgarden ci riesce
quattro volte, con anche il secondo posto di gara 1 a Hou-
ston ad impreziosire il tutto.
Ryan Hunter-Reay 6
Proprio nello stesso periodo dell’anno che gli aveva dato
l’allungo decisivo in classifica nel 2012 arrivano gli errori,
ma anche senza di quelli, è innegabile come sia stato uno
dei più tramortiti dal ritorno del team Ganassi al top.
Ryan Briscoe
6
Entra a stagione inoltrata al posto di Hildebrand, e si fa
male poco dopo. Non ha la possibilità dimostrare nulla ma,
se le voci di mercato si riveleranno corrette, ne avrà nel
2014.
Dario Franchitti 5,5
E’ tornato al top e senza un po’ di sfortuna avrebbe anche
vinto una gara. Però, abituati al suo standard prestazionale
2007-2011, anche questa stagione non può non lasciare
l’amaro in bocca. La fortuna l’ha messa tutta da parte per
l’incidente di Houston. Tornerà come prima?
Ed Carpenter
5,5
Anche quest’anno timbra il cartellino, vincendo una gara e
chiudendo secondo a Fontana. Ma il voto non può prescin-
dere dagli stradali dove, nonostante i miglioramenti, pro-
prio non ci siamo.
Takuma Sato
5,5
Il team Foyt non vinceva da 11 anni, e questo dice tutto. Il
giapponese riporta alla vittoria una squadra che per molti
era stata impossibile da sopportare, sia tecnicamente sia
psicologicamente. Peccato che, dopo la seconda piazza nel-
la gara successiva a San Paolo, tutto finisca lì.
Tristan Vautier 5,5
E’ l’unico rookie a disputare una stagione completa e riesce
a tratti a mostrare del potenziale. I risultati però sono un
po’ pochi. Decimo posto come miglior risultato e qualche
errore. Da rivedere
Ernesto Viso
5
E’ l’anello debole del team Andretti, spesso non per colpa
sua, ma tant’è. Sedicesimo posto finale, con in più la spa-
rizione a Fontana che comunque non avrebbe spostato
molto. In cerca (ancora) di quel salto di qualità.
Graham Rahal
5
Ancora una volta, il figlio del due volte campione CART non
raggiunge i livelli che gli competerebbero giudicando la
grande considerazione e l’attenzione mediatica che ha.
Ancora una volta, ci vuole di più.
Sebastian Saavedra 5
Che dire, guida quella che forse è l’auto più scarsa del lotto,
ma non c’è nemmeno un guizzo in tutta la stagione.
Alex Tagliani
5
La sua stagione non è di quelle da ricordare e viene messo
a piedi da Bryan Herta che lo sostituisce in alternanza con
Luca Filippi e JR Hildebrand. Nessuno dei due fa drastica-
mentemeglio di lui, ma l’italianomette quantomeno in luce
un certo potenziale della vettura.
JR Hildebrand
4,5
Continua la sua storia da promessa mancata, che rimane a
tutt’oggi attaccata al muro di Indy 2011, quando perse la
gara all’ultima curva. Dopo un quinto posto a Barber, si fa
appiedare dal team Panther sbattendo al primo giro della
Indy 500 e non impressiona nemmeno da Herta.
Ryan Hunter-Reay
1...,33,34,35,36,37,38,39,40,41,42 44,45,46,47,48,49,50,51,52,53,...86
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