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aver conquistato il cuore dei tifosi, si assi-
cura anche i favori dei critici, che ora ne
sono convinti: Dale Earnhardt Jr ha tutto
quello che serve per diventare un grande
campione. Poi arriva la corsa che cambia
tutto, drammaticamente. Si passa dai sor-
risi alle lacrime. Dalla serenità al peso
oppressivo della responsabilità. All’ultimo
giro, all’ultima curva della 500 Miglia di
Daytona 2001, Dale Earnhardt Sr vola via.
Nel tentativo di proteggere la fuga dei suoi
due piloti, Michael Waltrip e Dale Jr, si toc-
ca con SterlingMarlin e finisce frontalmen-
te a muro. L’incidente non è spettacolare,
ma la violenza della decelerazione, unita ad
una serie di altre circostanze, non gli lascia
scampo. Il mondo del figlio, che in pit-lane
già festeggiava il secondo posto e la dop-
pietta per la squadra, cambia per sempre.
IL DISTACCO
DAL TEAM DI CASA
Dopo la perdita del padre, rimane “in casa”
per altre sette stagioni. A seguito di un gran
terzo posto nel 2004 e delle sei affermazio-
ni del 2005, le cose cominciano a girare
meno. Earnhardt ha una relazione difficile
con la matrigna Teresa, che si è vista lascia-
re in eredità la squadra, e fatica a trovare la
giusta strada per lo sviluppo tecnico della
macchina. Le stesse problematiche viste da
Hendrick, unite ad un po’ di sfortuna di
troppo nei momenti decisivi. Nonostante
tutto, il supporto dei fan non manca mai.
Per quanto possano essere importanti i
guai, la loro fiducia resta illimitata: Junior
è il loro pilota. Rappresenta i valori in cui
tutta una generazione di americani credo-
no. La famiglia, la determinazione, la forza
di volontà. Tutte cose molto positive, ma
anche pesanti per un ragazzo tutto somma-
to normale. Nonostante i super-sponsor, i
contratti pubblicitari, l’attenzione mediati-
ca e tutto il resto, Junior è rimasto lo stesso
di un tempo. Semplice e riservato, si è
costruito la replica di un villaggio da far
west in cui si diverte con gli amici tra salo-
on, ufficio dello sceriffo e motel. Inoltre,
sogno di ogni bambino, ha una grande col-
lezione di auto incidentate: pezzo forte,
quella con cui Juan Pablo Montoya finì
contro un asciugatore jet aDaytona. L’anno
scorso, la stagione è finita in crescendo, pur
senza vittorie, e le possibilità di lottare per
il titolo ci sono tutte. Ancora. Servirà qual-
che vittoria in più, ma soprattutto la forza
di non lasciarsi schiacciare dal peso delle
attese. Che, vista la storia, son
Un nome grande,
enorme da portarsi
dietro: oltre ad
essere uno dei due
piloti più vincenti
di sempre,
Dale Earnardt Sr.,
a sinistra,
è probabilmente
stato il pilota più
amato dal pubblico
L’ultima vittoria in Sprint Cup
a Michigan, nel 2012
1...,43,44,45,46,47,48,49,50,51,52 54,55,56,57,58,59,60,61,62
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