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MONDIALE RALLY
SVEZIA
Guido Rancati
Dodici secondi e due, spiccioli. Ma sufficienti a fargli temere
che la partita fosse già irrimediabilmente persa. Non è uno stu-
pido, Jari-Matti Latvala. E dopo le prime sette prove di un altro
Rally di Svezia con poca neve e non troppo ghiaccio non aveva
neppure dovuto rileggere una classifica nella quale era terzo
dietro a SébastienOgier e ad AndreasMikkelsen per capire che
quella dozzina di secondi che lo separavano dalla vetta della
classifica provvisoria potevano essere il muro contro il quale
si sarebbero infrante le sue speranze di tornare a vincere un
appuntamento iridato.
Il finlandese con la faccia da studente non si è arreso. Il giorno
dopo ha aumentato il ritmo senza staccare il cervello. Nel pri-
mo tratto ha recuperato gran parte del ritardo nei confronti
del norvegese ed ha approfittato dell'inatteso black-out del
francese per rilanciarsi. Alla stragrande. Secondo ad appena
sei decimi dal compagno di squadra s'è imposto un passo suf-
ficientemente veloce per mettere pressione al biondino senza
rischiare più del lecito. Un
paio di prove ancora ed ha
preso il pallino. Poco alla
volta ha messo insieme un
piccolo capitale che a sera,
quando s'è trovato ad
affrontare la kermesse di
Hagfors e quella di Kar-
lstad con gomme ormai
alla frutta, ha saputo gesti-
re nel migliore dei modi.
Nell'ultima frazione ha
solo completato il lavoro:
ha messo la sua firma in
calce a qualche altra prova
e, soprattutto, è rimasto
concentrato come in pas-
sato non sempre gli era
riuscito di fare. A cose fat-
te ha tirato un bel sospiro
poi ha ricordato che il
timore di aver perso un'al-
tra occasione lo aveva
accompagnato per tutta la
serata di giovedì. “Ma non
ho abbassato le braccia”, aggiunge con un sorriso. Di nuovo
primo – ed è la terza volta – nella capitalina del Varmland dove
sei anni fa aveva festeggiato il suo primo centro in un rally iri-
dato, ha ringraziato la squadra e ha saggiamente evitato di lan-
ciare proclami. Ha detto quanto erano stati lunghi per lui gli
otto e passa mesi trascorsi senza vincere nell'abitacolo di
un'auto vincente. “Era dall'Acropoli dello scorso anno che non
guardavo tutti dall'alto alla fine di una gara, un periodo deci-
samente troppo lungo”, ha ammesso. Troppo contento per
aver messo fine al digiuno – e anche troppo intelligente per
dire cose che potrebbero essere usate contro di lui – s'è ben
guardato dal far notare che il successo svedese l'ha rilanciato
nella corsa al titolo. Intanto, però, s'è messo in tasca i punti
del primo e i due supplementari del secondo tempo nella
Power Stage. Ventisette punti che sommati ai tredici raccattati
al Monte-Carlo gli consentono di occupare il primo posto nella
graduatoria del mondiale. Con cinque lunghezze di vantaggio
su Ogier, dieci su Ostberg e sedici su Mikkelsen...
Latvala
e Anttila
festeggiano
la vittoria