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MONDIALE RALLY
SVEZIA
OGIER, NEUVILLE, KUBICA
IN TANTI HANNO PAGATO PEGNO
Ma come un'aquila può diventare aquilone... Diceva proprio bene quel Bruno Lauzi. Spiegando che anche legato un
rapace non sarà mai di cartone. E Robert Kubica è un rapace autentico che, come tutti i campioni, fiuta la preda e le
si lancia contro in picchiata. A volte, spesso, con successo. A volte, inevitabilmente, il risultato finale è assai meno esal-
tante. Ma quello che ha fatto l'asso polacco, con le gomme da stampo sulla neve, nelle prime due prove del Monte ha
tutto il profumo delle grandi imprese. Quelle che fanno sognare ad occhi aperti. Eppure c'è sempre qualcuno che avanza
dubbi sulle sue enormi doti e dice che sì, vabbé, sa andare forte, però sbaglia tanto. Troppo per aver spazio nell'olimpo
dei grandissimi. Così un'uscita come quella che lo ha messo fuori gioco nell'ultimo tratto intorno a Gap dà fiato a chi
proprio non riesce a perdonargliene mezza. Lui lascia dire e avanza imperterrito per la sua strada. Che nessuno può
ancora dire dove lo porterà, ma è la stessa percorsa da Henri Toivonen e da Colin McRae, i due miti del rallismo.
Il venerdì ho fatto uno sbaglio stupido, con un atterraggio
imbarazzante dopo un salto, ma dopo è stato ancora peggio.
Volendo guidare piano, ho commesso più errori che andando veloce
ROBERT KUBICA
Robert
Kubica
1,2,3,4,5,6,7 9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,...62
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