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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
Stefano Semeraro
Che mondo sarà? si chiedeva Lucio Dalla a fine anni Sessanta dalla
sigladi unprogrammadedicatoai cartoni animati, e la stessadoman-
da ce la facciamo oggi sulla soglia di una delle stagioni più comples-
se e misteriose della Formula 1. Il Circus che apre le sue tende sul
futuro questa settimana all'Albert Park di Melbourne, assomiglia un
po' a quello fantasmagorico e inquietante del grande Lucio e dei suoi
antichi eroi di cartone: nuove tecnologie, turbine spaziali e motori
elettrici, carburanti daeconomizzare, disastri epocali dasventare, cir-
cuiti da scoprire. Motor X e mister X, come in quella vecchia canzo-
ne, condue incognite da riempire per risolvere l'equazione. Una nuo-
va era che si apre, una galassia anzi una nebulosa da esplorare, spe-
rando che la vecchia, cara Formula 1 anche questa volta se la cavi e
riesca a completare una delle transizioni più difficili della sua storia.
A trasformarsi cioè in quell'ibrido fra sport di elite e laboratorio tec-
nologicoper l'automobilismodi serie che piace tanto a JeanTodt, fat-
to di glamour abbondante e scarse emissioni, di motori sempre più
silenziosi, carburanti sempre più verdi, punteggi sempre più alti. E'
un passo che angoscia tutti e soprattutto piloti e ingegneri, preoccu-
pati che non si sia fatto il passo troppo lungo della gamba progettan-
domonoposto troppodiversee troppocomplessedagestire. La spun-
terà chi saprà amministrare al meglio i 100 litri di benzina e le tem-
perature elevatissimedellenuove “powerunit”, puntando suunaffia-
tamento di livello superiore fra abitacolo e box, e l'impressione è che
non sarà una vicenda scontata. Colpi di scena, rotture, il rischio che
ad arrivare sotto la bandiera a scacchi siano in pochissimi, il ribalta-
mentodelle gerarchie con la tetra-campeonRedBull e SebastianVet-
tel, sull'orlo della disperazione e Williams e Mercedes in testa: agli
antipodi davvero ci aspettiamo un mondo alla rovescia.
La speranza è quella che il giocattolino non si spacchi, il rischio è che
il Mondiale della Nuova Era sia dominato da una nuova razza, quel-
la del pilota-ingegnere, bravissimo a gestire tutti i parametri e disin-
teressato allo show come lo intendono gli appassionati più genuini.
Un driver-matrix in costante rapporto radio con i box, protagonista
di gare decifrabili solo all'ultimo – come già in realtà accade – genia-
le nel centellinare ogni goccia di benzina e ogni millimetro di gom-
ma ma disinteressato al sorpasso “ignorante”, alla manovra fuori
dagli schemi, come peraltro succede nel nostro campionato di calcio,
dove la tattica regna sovrana e dribblare sembra diventato un lusso
inutile. Dicono sia il prezzo che le corse devono pagare per sopravvi-
vere, il dazio da versare ad un mondo sempre più social, algoritmi-
co, economico, risparmiosoe calcolatore,maanchepiù freddoedisu-
manizzato, dove la realtà tende inevitabilmente al reality, la vita al
videogame.
Che mondo sarà
, cantava Dalla,
se ha bisogno di super-
man/ che mondo sarà/ se ha l'effetto di un motore che non va?
Ini-
zieremo a scoprirlo da venerdì aMelbourne, doveWilliams eMerce-
des come si diceva arrivano da protagoniste, la Ferrari da inseguitri-
ce affannata tallonata dallaMcLaren, la Red Bull da regina spodesta-
ta ancora prima che le gare inizino. Affidiamoci ai piloti, al talento di
Alonso, Vettel, Hamilton, Raikkonen, all'esperienza di Button, alla
freschezza di Rosberg, alla voglia di riscatto di Massa. Proviamo a
divertirci perché da divertirsi ci sarà, se non altro per gli imprevisti e
le probabilità che promette questa F.1 formato Monopoli, dove tutto
va pianificato, ma tutto (o quasi) può essere sabotato da un colpo di
dadi. Il Barone Rosso, alias Alonso, finalmente colpirà? O alla fine
arriverà ancora lui, Vettel Nembo Kid? Accendete i vostri motori –
pardon:levostrepowerunit...-gentlemen,epregatechenonciaspet-
tino solo tanti Charlie Brown.
