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Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
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18 maggio 1942 n.1369
L’editoriale
I ROOKIE
SALVANO LA FIA
Massimo Costa
Se non ci fossero stati loro, Kevin Magnussen e Daniil
Kvyat, a tenere alto l’interesse e la curiosità per questa F.1
a rischio scossa, questa prima teatrale di un’opera partico-
larmente complicata, confusa, poco emozionante, che la
FIA ha voluto portare in tournè in giro per il mondo, sareb-
be stata un fiasco. Sommersa dai fischi della platea. Dicia-
molo pure: non ci piacevano i sorpassi finti costruiti col
Kers, non ci piacevano le gomme Pirelli che dovevano esse-
re ammaestrate, ma ci avevamo fatto l’abitudine e qualco-
sa di divertente in fondo lo avevamo visto. Figurarsi se ci
acchiappa questa F.1 con trenta km di cavi e un numero
imprecisate di centraline che intervengono addirittura sul-
la frenata posteriore. Siamo alla follia tecnica, e difatti sen-
tiamo e leggiamo che gli ingegneri sono estasiati, felici e
goderecci. Peccato che, come ha sempre detto, tanto per
citarne uno a caso, Flavio Briatore, gli ingegneri sono la
rovina della F.1. Perché tendono ad andare sempre oltre, a
far spendere cifre folli per cose che poi si rivelano inutili.
Direi che siamo definitivamente su questa strada. Il presi-
dente FIA Jean Todt vuole una F.1 che si avvicina al “ver-
de”, ci si riempie la bocca parlando di sistemi che poi vedre-
mo sulle auto di tutti i giorni. Tutti sappiamo che sono le
vetture Endurance, GT o del WTCC quelle maggiormente
implicate sullo sviluppo delle auto che guidiamo tutti i gior-
ni. Perché trasformare in maniera così violenta la F.1 e
allontanare il pubblico, gli appassionati? Non è compito
della F.1 pensare alle vetture che portano al mare la fami-
gliola. E’ compito della F.1 creare le monoposto più veloci
del mondo, creare spettacolo per il pubblico, non per gli
ingegneri e pochi altri intimi che se la raccontano tra loro.
Vogliamo vedere piloti andare al limite, non piloti che
devono pensare a non fare una curva in pieno per non con-
sumare il pneumatico o per risparmiare benzina. Poi, quel
rumore orribile che sprigionano i motori turbo toglie ogni
minima emozione e anche il (poco) senso della velocità.
Ecclestone aveva avvisato, il rumore della F.1 deve rimane-
re devastante, deve entrarti dentro. Non ci siamo proprio,
bastava chiudere gli occhi e pareva di essere a una gara
Gran Turismo (con tutto il rispetto per il GT) altro che F.1.
Speriamo che, col passare del tempo, tutto si rimetterà in
linea con le aspettative del grande pubblico.
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