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FORMULA 1
GP AUSTRALIA
Filippo Zanier
"Grazie ragazzi, adesso però vedo tutto sfuocato".
"Fantastico Daniel, una prestazione pazzesca. Credia-
mo di riuscire a vederti ridere fin da qui". Il dialogo tra
un commosso Daniel Ricciardo e il muretto box della
Red Bull pochi secondi dopo la fine del GP, rivelato al
mondo dalla diretta TV, rende perfettamente l'idea di
quelle che devono essere state le emozioni che hanno
attraversato i pensieri del pilota Red Bull dopo la fine
del GP d'apertura della stagione 2014. Una gara che
per Daniel e la RB10 sarebbe stata impensabile solo
due settimane fa e che invece domenica 16 marzo,
anche se solo per qualche ora, lo ha incoronato unico
australiano a salire sul podio in ben 30 edizioni del
Gran Premio di casa, impresa che il suo predecessore
MarkWebber nonera riuscitoa centrare inben12anni
di F.1, sette dei quali in Red Bull. Certo, poi è arrivata
la squalifica, ma al di là dei 18 punti (e non è poco per
chi ha tutto il diritto di ambire al titolo) la decisione dei
commissari FIA non ha tolto nulla al weekend magi-
strale disputato da Ricciardo; non gli ha tolto la gioia
del podio, non gli ha tolto le urla del pubblico austra-
liano quando è passato sotto la bandiera a scacchi, non
gli ha tolto l'abbraccio della sua gente quando l’ex iri-
dato F.1 Alan Jones, incaricato delle interviste post-
gara, non ha potuto fare a meno di dirgli "oggi ci hai
reso davvero orgogliosi". E non può togliergli nemme-
no la profonda impressione lasciata sul paddock e su
quelli che negli ultimi anni si erano dimenticati del suo
talento, nascostodalle carenze delle vetture che gli era-
no toccate in dote, un'indegna HRT prima e una non
certo sfolgorante Toro Rosso poi.
Inutile negarlo, quanto accaduto a Ricciardo dimostra
una volta di più che il vero talento di un pilota promet-
tente lo si riesce a valutare conesattezza soltantoquan-
do approda in un top team, quando con un mezzo più
performante a sua disposizione anche aspettative e
pressione salgono di pari passo. Alcuni finiscono per
sciogliersi, come accadde ad Heikki Kovalainen col
passaggio in McLaren, altri si esaltano come sembra
stia accadendo a Ricciardo. Del resto, nell'unico con-
fronto che conta quanto guidi per un team di seconda
fascia, quello con il compagno di squadra, Daniel ave-
va sempre dato segnali più che importanti. Al debutto
con la Hispania nel 2011, pur essendo arrivato a metà
stagione, gli bastarono poche gare di adattamento per
iniziare a mettersi dietro regolarmente Vitantonio
Liuzzi. A Faenza, poi, il confronto con Jean-Eric Ver-
gne è stato impietoso: lo stesso transalpino che non ha
sfigurato nel GP d'Australia, chiudendo ottavo con la
STR9 motorizzata Renault, in due anni ha rimediato
una serie di scoppole non da poco, soprattutto nella
battaglia in qualifica dove Ricciardo si è imposto per
16-4 nel 2012 e ancora per 15-4 l'anno scorso. Nume-
ri che non lasciano adito a repliche, e a cui Daniel ha
aggiunto molto del suo riuscendo ad entrare in Q3 in
modo inattesopiùdi unavoltae ingeneraledimostran-
do di saper trarre sempre il meglio dalla monoposto,
creando occasioni che poi raramente ha sprecato.
Nonostante tutto, Ricciardo poteva ancora fare la fine
di Jaime Alguersuari o Sebastien Buemi, usciti dalla
F.1 senzamai un'occasionedimostrare il propriovalo-
re su una macchina di primo piano, ma per Daniel il
destino ha deciso diversamente: la fortuna che aiuta
gli audaci nel suo caso ha preso le forme di un rappor-
to sempre più teso fraMarkWebber e la Red Bull, che
ha portato il suo connazionale a imboccare la strada
dell'Endurance e ha costretto Christian Horner ed
Helmut Marko a guardarsi intorno e a rendersi conto
che il sostituto perfetto ce l'avevano in casa.
Il resto è storia recentissima, unweekend di Melbour-
ne che Ricciardo ha condotto senza incertezze e sen-
za farsi distrarre dai problemi che, nell'altra metà del
box, colpivano Sebastian Vettel e la sua monoposto.
La sua qualifica è stata un vero e proprio capolavoro,
soprattutto in Q3 dove ha sfruttato al massimo delle
gomme intermedie che calzate dagli altri (Alonso in
primis) sembravano non portare da nessuna parte.
Poi in gara ha gestito alla perfezione una situazione
non facile, che lo ha visto impotente di fronte alla fuga
di Nico Rosberg e concentrato sul contenimento di un
aggressivo Kevin Magnussen. Guidato dal muretto
box, Ricciardo ha lasciato che il rookie danese si avvi-
cinasse, ma con una guida accorta non gli ha dato nes-
suna reale chance di sorpasso, e negli ultimi giri della
gara ha ripreso il largo con una bella dimostrazione di
forza. La squalifica rode, non c'è dubbio, ma alla fine
è un dettaglio di poco conto: con un Ricciardo così,
l'appuntamento con il podio è solo rimandato.
I risultati del weekend
PL1: Ricciardo 5°
PL2: Ricciardo 7°
PL3: Ricciardo 5°
QUA: Ricciardo 2°
Gara: Ricciardo SQU
1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11 13,14,15,16,17,18,19,20,21,22,...88
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