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FORMULA 1
GP AUSTRALIA
Filippo Zanier
Chissà se domenica sera, una volta ufficializzata
la squalifica di Daniel Ricciardo, Dietrich Mate-
schitz, Helmut Marko e Christian Horner hanno
prenotato una seduta collettiva dallo psicologo
per tutto il team Red Bull. Ne avrebbero avuto
ben donde, perché l'altalena di emozioni vissuta
nelle ultime settimane dagli uomini di Milton
Keynes è di quelle che capitano poche volte nel-
la vita, un'alternanza di tutti gli stati d'animo
possibili e immaginabili senza soluzione di con-
tinuità. Prima la rabbia e la delusione per un pre-
stagione da dimenticare, con la RB10 incapace
di coprire più di qualche manciata di giri prima
di andare arrosto, poi la gioia per l'improvvisa
resurrezione di Albert Park, intaccata però dalla
preoccupazione per i problemi che fin dal vener-
dì hanno disturbato il weekend di Sebastian Vet-
tel. E ancora la delusione per il ritiro del tedesco
dopo appena tre giri di gara, seguita però dall'in-
contenibile esaltazione per il secondo posto con-
quistato sotto la bandiera a scacchi da Ricciar-
do, un risultato a dir poco inatteso alla vigilia che
per tutta la squadra è stato come un metaforico
urlo liberatorio. Peccato che quell'urlo sia stato
ricacciato in gola dalla squalifica arrivata qual-
che ora dopo, che ha nuovamente gettato mana-
gement e tecnici in un misto di rabbia e frustra-
zione.
Insomma, più che un fine settimana di gara è sta-
ta una corsa sulle montagne russe, ma un mem-
bro del team, e non uno qualunque, non aveva
il biglietto. Vettel sul "rollercoaster" non è sali-
to, perché per lui il GP d'Australia non è stato poi
così diverso dai test in Bahrain. Certo, la RB10
ha smesso di andare a fuoco e gli ha permesso di
coprire un buon numero di giri, ma le prime due
sessioni di Prove Libere sono state le uniche che
lo hanno visto libero da noie tecniche. Poi,
secondo la Renault a causa di problemi di map-
patura delle centraline impossibili da identifica-
re e risolvere in loco, la guidabilità della mono-
posto del tedesco è andata a farsi benedire pro-
gressivamente, portando prima a una qualifica
deludente che lo ha visto fuori dalla Q3 (non gli
accadeva dal lontano settembre 2012) e poi peg-
giorando fino a trasformarsi in un vero e proprio
vuoto di potenza, che non ha lasciato all'iridato
in carica altra scelta che rientrare ai box per un
mesto ritiro.
Per Vettel, che nelle scorse due stagioni si era
abituato a vedere tutti i guasti tecnici concen-
trarsi come per magia sulla vettura del compa-
gno di squadra, è stato come vivere un weekend
alla Webber, e stando a quel che si dice nel pad-
dock pare che il tetracampione della F.1 non l'ab-
bia presa troppo bene. Secondo Autosport, infat-
ti, la regia internazionale ha fatto ascoltare sol-
tanto una piccola parte delle comunicazioni tra
Sebastian e il muretto box, e quelle non andate
in onda sono state tutt'altro che concilianti. Vet-
tel è infatti apparso nervoso sin da subito, e ha
iniziato quasi a schernire il box: "è normale che
la macchina non abbia potenza?", ha chiesto nel
corso del secondo giro di formazione, per poi
continuare: "Il motore non gira bene, mi sorpas-
seranno in tanti. Ve lo dico, almeno lo sapete".
Pochi secondi dopo ha sbottato rivolto ai suoi
tecnici: "Ragazzi, questo è davvero ridicolo", per
poi rientrare in pit-lane e parcheggiare. Un
atteggiamento ai limiti dell'irrispettoso, senza
dubbio dettato dalla frustrazione ma che Vettel
poteva certamente risparmiarsi nei confronti
degli stessi uomini che nelle ultime quattro sta-
gioni non hanno mai mancato di dargli la mac-
chinamigliore del lotto, sempre eccellente anche
in termini di affidabilità.
Vettel a parte, la Red Bull può comunque tirare
un sospiro di sollievo e non solo perché in Ric-
ciardo ha trovato un compagno all'altezza del
campione, bensì anche per le performance e i
passi avanti della RB10. L'avevamo detto, la
monoposto progettata da Adrian Newey aveva
tutte le carte in regola per essere veloce una vol-
ta risolti i problemi e la gara dell'Albert Park lo
ha dimostrato: ancora una volta la Red Bull
sembra avere un vantaggio di tipo aerodinami-
co, che è apparso evidente in Q3 quando grazie
al grip extra Ricciardo è riuscito a trarre il
meglio dalle intermedie, gomme che sulle altre
vetture erano sembrate inadatte alle condizioni
della pista. La previsione di Button, che in
Bahrain aveva visto le Red Bull in netto vantag-
gio nel carico e quindi nella percorrenza di cur-
va, è stata così confermata. A questo si aggiun-
ge la sensazione che i problemi di surriscalda-
mento siano finalmente risolti, e che ora i pro-
blemi siano soprattutto di elettronica. Sono dati
positivi di cui un team che esce dalla trasferta
australiana con un pesante zero nella casella dei
punti deve fare tesoro.
I risultati del weekend
PL1: Vettel 7°
PL2: Vettel 4°
PL3: Vettel 12°
QUA: Vettel 12°
Gara: Vettel RIT
1...,8,9,10,11,12,13,14,15,16,17 19,20,21,22,23,24,25,26,27,28,...88
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